Caso Riccobono: alla fine lo hanno licenziato. Filt Cgil: “Una rappresaglia contro un sindacalista”

ORMAI NELL’ITALIA DI LETTA E ALFANO ANCHE ISCRIVERSI A UN SINDACATO E’ DIVENTATO UN LUSSO…

Alla fine lo hanno licenziato. E’ successo ieri. Non è una sorpresa per Fabio Riccobono e neanche per la Filt Cgil. L’aria era quella. Un’aria stantia. Il caso, ve lo abbiamo raccontato, è quello di un dipendente di una ditta di trasporti che, da quando si è scritto al Sindacato, lo scorso Agosto, ha perso la pace sul luogo del lavoro. Fino all’epilogo di ieri. Che segue le coraggiose denunce di Riccobono, che insieme con la Cgil, ha voluto rendere pubblica l’anomala situazione che stava vivendo.

Intanto, la Filt Cgil convoca una conferenza stampa per lunedì,  mentre alcuni colleghi di Riccobono,  spinti da chissà quali motivazioni, si premurano di farci arrivare una lettera nella quale prendono le distanze dal collega (la trovate in allegato). Un gesto che si commenta da sé, ma che non sorprende più di tanto, considerate la realtà in cui viviamo.

Ma leggiamo il comunicato stampa diramato stamattina da Gaetano Bonavia, segretario generale della Filt Cigil:

“Fabio Riccobono autista della ditta Adragna è stato licenziato perché iscritto al Sindacato!

L’azienda “Matteo Adragna Trasporti” di Carini, finalmente ha raggiunto il proprio scopo licenziando il nostro Dirigente RSA Fabio Riccobono il 23 ottobre scorso.

L’obbiettivo dell’azienda era quello di stroncare sul nascere l’attività sindacale, appena introdotta al suo interno, intimorendo tutti i lavoratori con il licenziamento del nostro rappresentante sindacale.

Ma cosa temono dal sindacato? Hanno qualche cosa da nascondere? Non Rispettano le leggi? Non rispettano i Contratti di lavoro? Non sono in regola con le norme di sicurezza? Non sono in regola con il fisco?Non Sono in regola col Codice della Strada?

Sono tutte domande a cui la Filt Cgil vuole risposte, non è possibile accettare il licenziamento di un padre di famiglia che scegliendo liberamente di iscriversi al sindacato ne debba poi subire conseguenze assolutamente inaccettabili. Non è possibile pensare che l’iscrizione al sindacato possa ancora oggi costituire una tale rappresaglia da parte del datore di lavoro: se ci sono altri motivi essi dovranno venire fuori!.

La Matteo Adragna Trasporti, non può pensare di avere intimorito il sindacato o di avere risolto i propri problemi licenziando il proprio dipendente Fabio Riccobono, anzi, riteniamo li abbia peggiorati in quanto la scrivente O.S. unitamente alla confederazione della CGIL, avvierà una serie di attività di controllo all’interno dell’azienda coinvolgendo gli organi preposti e le autorità giudiziarie per fare rispettare i diritti riconosciuti dalla Costituzione Italiana.

Intanto, oggi abbiamo proclamato lo stato di agitazione e avviato le procedure di raffreddamento informando la Prefettura del fatto illegittimo.

Oggi stesso il nostro ufficio legale impugnerà il licenziamento e contestualmente, dopo le nostre precedenti diffide, denunceremo l’azienda per comportamento antisindacale ai sensi dell’art.28 della legge 300/70.

Lunedì 28 ottobre presso la camera del lavoro di Palermo, alle ore 10 abbiamo già indetto una conferenza stampa dove sarà presente il Segretario Generale della Cgil, i nostri legali e naturalmente il nostro Dirigente RSA Fabio Riccobono”.

Palermo lì 24/10/2013

Il Segretario Generale

(Gaetano Bonavia)

LA LETTERA DI ALCUNI DIPENDENTI DELLA ADRAGNA CONTRO IL COLLEGA LICENZIATO

 


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