Si allungano ancora i tempi del processo contro il presunto trafficante di migranti arrestato un anno fa, ma che dichiara di essere vittima di uno scambio di persona. Oggi uno degli ispettori che indagò avrebbe dovuto rispondere alle domande della difesa, ma è stato trattenuto da impegni investigativi
Caso Mered, cambia il giudice del processo Rinviato il controesame, il teste era assente
Passaggio di ruoli in quarta sezione penale: il giudice Bruno Fasciana si insedia, prendendo il posto fino a pochi giorni fa occupato da Raffaele Malizia. Sarà lui adesso a tenere le redini del processo contro il presunto trafficante di migranti, Medhanie Yehdego Mered, arrestato in Sudan un anno fa ed estradato in Italia il 6 giugno 2016. L’imputato, però, sino ad oggi non solo ha continuato a professarsi innocente, ma dichiara di essere vittima di un clamoroso scambio di persona e di chiamarsi Medhanie Tesfamariam Berhe.
I pm, però, non sembrano interessati a fugare i dubbi sulla sua identità. Il processo quindi va avanti, con udienze che si allontanano sempre più l’una dall’altra. Sul banco dei testimoni, finora, è salito solamente l’ispettore Giuseppe Mauro, impegnato in prima persona all’epoca dell’operazione Glauco II. A dettare il ritmo delle udienze è stata l’accusa, dal momento che il controesame dell’avvocato Michele Calantropo, legale dell’imputato, avrebbe dovuto entrare nel vivo proprio questa mattina. L’ispettore però non ha potuto presentarsi in tribunale a causa di improvvisi e improrogabili impegni investigativi. Toccherà aspettare ancora un’altra settimana per sentirlo rispondere anche alle domande della difesa