Il progetto di vendere le case a un euro in Sicilia ha già portato varie parti di mondo nell’Isola. Nato da un’intuizione dell’allora sindaco di Salemi (nel Trapanese) Vittorio Sgarbi, il progetto è oggi realtà in una trentina di territori delle aree interne. Una pratica di resistenza all’erosione dello spopolamento. Il primato nazionale – con […]
Case a un euro in Sicilia: dal borgo degli americani alla succursale del Brasile
Il progetto di vendere le case a un euro in Sicilia ha già portato varie parti di mondo nell’Isola. Nato da un’intuizione dell’allora sindaco di Salemi (nel Trapanese) Vittorio Sgarbi, il progetto è oggi realtà in una trentina di territori delle aree interne. Una pratica di resistenza all’erosione dello spopolamento. Il primato nazionale – con 550 case a un euro già vendute – è detenuto da Mussomeli (in provincia di Caltanissetta), ma sono varie le esperienze locali che portano con sé valore aggiunto di diverso tipo. Innanzitutto, i diversi pezzi di mondo che, in questo modo, sono arrivati sull’Isola. E hanno deciso di rimanere.
Tu vuò fa u siciliano

A Sambuca di Sicilia, borgo di origini arabe in provincia di Agrigento che conta 5209 abitanti, di case a un euro ne sono già state vendute ben 230. «Da noi il progetto è partito dal 2019 – spiega a MeridioNews l’ex sindaco, da poco sfiduciato, Giuseppe Cacioppo – E, a dire il vero, i bandi sono stati da uno, due e tre euro», precisa. Una cifra comunque simbolica. Ed ad approfittare dell’affare sono stati soprattutto cittadini provenienti dal cosiddetto Nuovo mondo. «Metà degli immobili sono stati comprati da americani che, già dalle foto, si sono innamorati di quest’angolo di Sicilia». E che hanno deciso di abitarlo. «Gli acquirenti hanno un’età media molto bassa, e sono liberi professionisti che svolgono lavori che è possibile portare avanti in smart working».
Non solo americani, però, tra chi ha comprato casa a un euro a Sambuca di Sicilia. L’altro cinquanta per cento di acquirenti arriva, infatti, dalle più disparate parti del mondo. «Saranno almeno una cinquantina di nazionalità diverse», afferma Cacioppo. Dalla Francia alla Croazia, dalla Svizzera al Belgio, dalla Germania alla Danimarca. Ma anche Ucraina, Romania, Lituana, Paesi Bassi. Solo, per citarne alcuni. «Pochissimi ne hanno fatto delle case vacanza – spiega l’ex primo cittadino – La maggior parte di loro, invece, è graziosamente geloso delle dimore a cui, con cura, ha dato nuova vita».
Immobili prima abbandonati, sono stati ristrutturati e valorizzati. Così cittadini di (quasi) ogni parte del mondo, per almeno tre mesi l’anno, vivono a Sambuca di Sicilia. Con capatine tra un soggiorno lungo e l’altro. «Hanno fatto rete con la comunità locale. Anzi – precisa Cacioppo – direi che l’hanno anche allargata la comunità e sono entrati a farne parte». Tradizioni, storie e culture si sono mescolate. «E ad amalgamare – dice sorridendo l’ex primo cittadino – è soprattutto la cucina. C’è un concittadino americano, originario dell’ex Persia (oggi Iran, ndr), che ogni estate apre la sua terrazza a cene tradizionali». E quello delle case a un euro è diventato un circolo virtuoso: «Chi le ha comprate, porta amici e parenti – conclude Cacioppo – che, spesso, s’innamorano al punto di voler restare e diventano i nuovi acquirenti».
La succursale del Brasile nel Nisseno

«Siamo pronti a creare una sorta di succursale del Brasile qui». Qui è a Campofranco, un paesino dell’entroterra (in provincia di Caltanissetta) che conta appena 2525 abitanti. Dall’America latina al Nisseno, dove Campofranco è diventata meta ambita dai brasiliani in cerca di case a un euro. «Condizione preliminare per noi – spiega a MeridioNews il sindaco Rosario Nuara – è che vengano di persona a concludere l’affare». In un anno di progetto, di affari ne sono stati conclusi quattro e i rogiti si continuano a fare. «Funziona molto con il passaparola tra di loro», analizza il primo cittadino che resta attento anche a come il progetto viene accolto dai suoi concittadini. «Sono incuriositi da questa cultura – sottolinea Nuara – E nutrono, insieme a me, serie speranze di bloccare lo spopolamento in atto e di ravvivare l’economia locale».
Le case comprate (non a un euro) dai maltesi a Caltagirone

Anche dove il progetto di vendere le case a un euro non (ancora) è decollato, ha comunque portato al risultato. «Il bando non è ancora ufficialmente partito, ma di case – e non a un euro – ne abbiamo già vendute 150 a cittadini maltesi». A Caltagirone, come spiega al nostro giornale il sindaco Fabio Roccuzzo, «è già bastata la sola promozione dell’iniziativa».
Famosa in tutto il mondo per le ceramiche, la cittadina del Calatino (in provincia di Catania), in quanto area interna dell’isola, non sfugge alle dinamiche di spopolamento che affliggono località meno note. «L’onda della campagna pubblicitaria del territorio per il progetto delle case a un euro – sottolinea il primo cittadino – ha già portato all’acquisto di 150 case (per una media di circa 70mila euro a immobile, ndr) di persone arrivate a Malta». Una buona metà è già stata ristrutturate, in altre case i lavori sono in corso o i cantieri in procinto di cominciare. «Nessuno ci ha esposto l’intenzione di fare bed and breakfast o case vacanze – assicura il sindaco – E noi siamo molto attenti a evitare speculazioni edilizie».