«Il 2017 sarà l’anno della svolta per le autostrade». A dirlo, appena tre mesi fa, è stato il presidente della Regione Rosario Crocetta. Il riferimento del governatore andava alla fusione che dovrebbe riguardare l’Anas e il Cas, i due enti che in Sicilia gestiscono le autostrade. Il progetto dovrebbe favorire le condizioni per lo sviluppo di una viabilità, di cui finora si è parlato sui giornali per i numerosi disservizi e problemi strutturali. Tra frane, cedimenti di piloni e ritardi negli adeguamenti previsti per il prossimo G7 che si svolgerà a Taormina.
A occuparsi di questi ultimi lavori dovrà essere il Consorzio per le autostrade siciliane, che nell’Isola si occupa delle tratte Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa e Siracusa-Gela. Arterie che in più di un’occasione hanno attirato le lamentele degli utenti, sempre meno contenti di pagare pedaggi per un servizio che non ritengono all’altezza. Negli ultimi mesi, però, il consorzio presieduto da Rosario Faraci si è trovato a dover affrontare un altro tipo di problema: quello legato al bilancio di previsione pluriennale 2016-2018. Il documento contabile, infatti, è stato approvato in assenza del parere del collegio dei revisori.
La delibera è stata votata l’11 gennaio, in una seduta a cui hanno preso parte – oltre a Faraci – il direttore generale Salvatore Pirrone, l’avvocato Giuseppe Spampinato in rappresentanza del Comune di Catania e Giuseppe Raneri per conto del Consorzio Asi (in liquidazione). Assenti, invece, i rappresentanti delle Città metropolitane di Messina e Catania, dei Liberi consorzi di Siracusa e Ragusa, delle Camere di commercio di Messina, Catania e Siracusa, ma anche i Comuni di Messina, Patti, Modica e Rosolini. Ma qual è il motivo per cui l’organo di controllo – presieduto da Letterio Barbaro – non si è espresso? La risposta va cercata nei tempi di presentazione del documento che, come ricordano i revisori, in base al decreto legislativo 118/2011 andrebbe ratificato «entro il 31 dicembre dell’anno precedente a cui il bilancio si riferisce». Tempi che il Cas non ha rispettato se si considera che «gli atti relativi al documento contabile previsionale dell’esercizio 2016 sono pervenuti in data 30 dicembre 2016 alle 13.27».
Nonostante ciò, i revisori entrano nel merito dei documenti presentati dal Consorzio. E le critiche non mancano. A dicembre, infatti, era stato chiesto «l’elenco dettagliato di tutti gli impegni assunti a valere nell’esercizio finanziario 2016, comprensivi di tutti i provvedimenti dirigenziali adottati al fine di effettuare i relativi riscontri», ma la lista fino al 9 gennaio non era stata inviata. Così come «il libro degli inventari dei beni mobili e immobili». I revisori, inoltre, registrano che in merito al servizio di tesoreria, il Cas ha chiesto una proroga fino al 30 giugno a Unicredit, considerato che l’ultima gara – risalente a novembre 2016 – è andata deserta. A fine dello scorso anno, infine, i revisori avevano anche criticato la previsione finanziaria in merito al cosiddetto fondo rischi: il Consorzio, infatti, prevedeva una dotazione di otto milioni per il 2016, mentre 25 milioni all’anno sarebbero stati stanziati per il 2017 e il 2018. Un totale di 58 milioni di euro che per il collegio sarebbe stato insufficiente «nella considerazione che, con nota protocollo del 26 ottobre 2016, il direttore generale ha comunicato a questo organo che l’ammontare del contenzioso (tra 2014 e 2016) è di euro 178.269.708».
Una processione vissuta in preghiera con la sospensione di tutti i segni festosi. Niente banda…
Un uomo, 29enne originario del Bangladesh, è stato accoltellato la scorsa notte a Palermo, nel mercato…
La Polizia, a Catania, ha denunciato un 20enne responsabile del furto di un borsello all’interno…
I carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Marsala hanno arrestato in flagranza un 35enne…
Un operaio irregolare, originario del Màghreb, è stato abbandonato per strada nell'isola di Panarea, lontano…
«Dopo un anno di silenzio assordante alle richieste di soluzioni, nessuna risposta è stata data,…