Sono undici gli indagati, tra cui quattro finiti in carcere, nell'indagine della Procura di Siracusa. La rete dei presunti truffatori si estendeva in sette regioni italiane, ma aveva la base in Sicilia. Tutto partiva dalla apparecchiature per rubare i codici posizionate sui Pos di negozianti compiacenti
Carte di credito clonate grazie a commercianti complici Un indagato coinvolto nel furto bara di Mike Bongiorno
Carte di credito clonate per un giro di milioni di euro. La truffa partiva in negozi di commercianti compiacenti, dove venivano installate sui Pos apparecchiature in grado di rubare i codici delle carte. Sono undici gli indagati dalla Procura di Siracusa, alcuni per per associazione a delinquere finalizzata all’indebito utilizzo di carte di credito clonate, altri per l’uso delle stesse carte. Tra questi c’è anche Luigi Spera Luigi, pugliese residente a Milano e già coinvolto nel furto della bara di Mike Bongiorno e nella successiva tentata estorsione ai danni dei familiari. C’è anche il patron della squadra di calcio di Lecco, Daniele Bizzozero. Stamani quattro persone sono finite in carcere, altrettante agli arresti domiciliari, tre con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Una rete che operava in sette regioni, nelle città di Siracusa, Catania, Roma, Ravenna, Reggio Emilia, Milano, Monza-Brianza e Varese, ma con una base siciliana.
Nel capoluogo etneo c’era la base per la gestione informatica, assicuara da
Antonino Agatino Messina, 42 anni. Era lui che aveva il compito di decriptare i codici rubati delle carte degli ignari proprietari, attraverso le apparecchiature posizionate sui Pos dei commercianti complici. Poi partiva la ricerca dei negozi dove usare le carte clonate, soprattutto nel Nord Italia. Qui venivano strisciate le carte, ottenendo la disponibilità di ingenti somme sui conti correnti legati al Pos. Alla fine, la truffa veniva monetizzata, grazie al titolare che prelevava i soldi in banca, dividendo il ricavato secondo percentuali stabilite, circa il 50 per cento.
L’indagine, affidata alla Guardia di finanza, parte da Siracusa e riguarda una complessa vicenda di riciclaggio di assegni e di truffe a società finanziarie e banche della provincia aretusea. Il promotore e il punto di riferimento per il gruppo è
Luciano Di Nicola, 57 anni, che aveva il compito di contattare i soggetti, riunirli e organizzare movimenti e compiti. Il patron del Lecco calcio, Bizzozero, secondo la Finanza, è tra gli imprenditori compiacenti e con appena due strisciate avrebbe fatto girare somme pari a 140mila euro.
Il procuratore
Francesco Paolo Giordano ha sottolineato che questo risultato costituisce «l’avvio di ulteriori investigazioni di riscontro e sviluppo dei temi di indagine già attenzionati, che costituiscono il tessuto probatorio già consolidato mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, osservazioni e pedinamenti, monitoraggio tramite Gpd, indagini patrimoniali e bancarie, con l’uso di tecnologie informatiche».
Gli altri indagati sono:
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Giovanni Taccia, 55 anni, siracusano, sottoposto alla custodia in carcere;
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Rocco Lombardo, 69 anni, calabrese e domiciliato in Lentate sul Seveso (MB), sottoposto agli arresti domiciliari;
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Flavio Laudani, 31 anni, catanese, sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria;
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Enzo Cesarini, 44 anni, italo tedesco residente a Reggio Emilia, sottoposto agli arresti domiciliari;
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Vincenzo Saccone, 51 anni, catanese, con la funzione di tecnico del gruppo, sottoposto alla custodia in carcere;
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Cristian Saccone, 24 anni, catanese, anche lui tecnico, figlio di Vincenzo Saccone, sottoposto agli arresti domiciliari;
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Antonino Scardino, 36 anni, palermitano e titolare di un residence a Gerenzano (Varese), responsabile della logistica, sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.