Estate, tempo di mare, tempo di vacanze, tempo di caro voli. Se poi ci si mette anche l’incendio al terminal A dell’aeroporto Fontanarossa di Catania e la necessità per molti di riorganizzarsi in tempi brevissimi, la tensione di chi vuole arrivare in Sicilia o lasciare l’Isola sale alle stelle. Almeno quanto le temperature e i prezzi. La buona notizia è che qualcosa – forse – sta cambiando. Prenotando adesso per metà agosto un volo per Roma o Milano da Palermo o Catania con le tre compagnie che coprono con maggiore frequenza la tratta, si riescono a trovare voli un po’ per tutte le tasche. Giusto per fare un esempio, sulla stessa tratta Palermo-Milano, si riesce a viaggiare con una sessantina di euro fino a Orio al Serio con Rayanair, per arrivare al tetto massimo dei circa 350 di Ita per Linate. Cifre comunque accettabili a cui si aggiungono quelle di Aeroitalia, che si attesta a metà strada tra i due vettori.
«Il tema vero è che c’è un incremento dei costi dovuto in parte all’inflazione e in parte al recupero dei due anni persi con la pandemia – dice a MeridioNews Vito Riggio, ex presidente dell’Ente nazionale aviazione civile, ora amministratore delegato della Gesap, società che gestisce l’aeroporto di Palermo – Chi ha fatto il biglietto per tempo, non ha al momento grossi problemi. Il discorso cambia per il volo dell’ultimo momento, che ancora, diciamo, per chi ci incoccia è sempre un guaio. Lì l’unico modo – suggerisce – è dialogare con le compagnie per studiare una forma di abbonamento, una soluzione, ma su questo fronte mi pare che l’assessorato al Turismo e il presidente della Regione si stiano già muovendo bene». Chiamando in causa il garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, che ha indetto per giovedì 20 luglio la prossima riunione della commissione per il monitoraggio dei costi dei voli, durante la quale andranno studiate le relazioni delle principali compagnie aeree coinvolte (Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Neos e Wizz Air).
E in effetti, a volere partire alla prima data utile le tariffe cambiano nettamente: prenotare un volo da Palermo a Roma che parta domani, 19 luglio, può arrivare a costare anche circa 400 euro con Ryanair, mentre per Ita si va dai 52 euro per chi ha la fortuna di trovare posto in Economy nel volo delle 12.40 a chi, meno fortunato, trova posto, sempre in Economy, nel volo che parte un paio di ore dopo. In quel caso, si sfiorano i 412 euro. Per fare il percorso inverso negli stessi giorni, invece, sia con Ita che con Ryanair, l’urgenza costa quasi 450 euro. Discorso diverso per Aeroitalia, compagnia chiamata direttamente dalla Regione per interrompere il duopolio italo-irlandese, che in entrambe le tratte, nonostante il poco margine di anticipo per la prenotazione, ha i prezzi bloccati su 199 euro, che possono diventare circa 250 se si ha necessità di portare un bagaglio più capiente.
Una situazione che conoscono bene i passeggeri con voli da e per Catania, alle prese con le conseguenze dell’incendio sviluppatosi all’interno del terminal A e che ha reso necessaria la chiusura dello scalo etneo, con voli dirottati sugli altri aeroporti siciliani. «Nonostante siamo già ai massimi, Palermo ha tenuto bene – conclude Riggio – Siamo abituati a dare una mano, lo facciamo a ogni eruzione, così come fanno anche Trapani e Comiso. Loro (Catania, ndr) sperano di riaprire e stiamo collaborando. Possiamo dare una mano, se hanno bisogno di qualsiasi forma di aiuto. Certo, poi dipende anche dalle compagnie: qualcuna sta rispettando le regole, qualcun’altra un po’ meno, ma per questo ci sono le associazioni di categoria deputate».
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