Caro Charles, quant’è difficile capire la scienza

Nell’aula Oliveri della facoltà di ingegneria, si è tenuto lunedì 13 luglio il “Darwin Day”, evento di portata internazionale per commemorare il 200º anno dalla nascita dello scienziato Charles Darwin e il 150º dalla pubblicazione dell’opera ”On the origin of Species” che cambiò la visione della scienza con la sua teoria dell’evoluzione. 

La professoressa Maide Bucolo, docente di bioingegneria nel nostro ateneo, ha spiegato la valenza delle teorie evoluzionistiche non solo riguardo alla sfera umana ma, anche, l’impatto che le opere tecnologiche hanno nei vari campi dell’ingegneria. Da qui anche la denominazione della giornata che apre l’anno darwiniano “ Darwin Day: Evolutionary tecniques in engineering”.

Tecnologie, microchip ultra elaborati di ultima generazione…ma a cosa serve tutto ciò se poi la vita umana rimane sempre così fragile? Sempre così appesa a un filo? Che tipo di evoluzione è?  

Adriano Basile, della STMicroeletronics, racconta l’evoluzione delle compagnie di semiconduttori che sono soprattutto europee (l’Europa è leader con il 29% della produzione mondiale). L’azienda catanese è una delle sedi più avanzate nella costruzione e produzione di componenti microelettroniche. Questo tipo di tecnologia è presente in tutte le cose della vita comune ed è in continuo sviluppo. Basile parla anche di un’altra evoluzione: quella delle idee e dell’innovazione. La componente più importante, infatti, è quella della selezione tramite il “Brain storming”. Da una popolazione di idee generiche si scelgono le più forti e innovative, le si fa confrontare per creare un’unica grande idea, materializzandola nel prodotto. “Tutto questo processo è in continuo riciclo per coinvolgere sempre più produttori di idee e di idee per un arricchimento continuo e per migliorare la vita umana”.  

L’aula magna ascolta interessata i tantissimi tecnicismi costruendo su di essi lo strumento del futuro nelle loro menti. Ma siamo sicuri che non esista una teoria delle idee diversa? “Creazionista”? Le idee grandiose nascono anche dalle cose più banali, dalla determinazione umana. Un’idea umana senza la determinazione rimane solo un’idea. 

La professoressa Graziella Lombardo illustra l”evoluzione’ nel campo dell’ingegneria architettonica. “Il concetto di architettura comincia a nascere quando l’uomo decide di non subire l’evoluzione naturale e di selezionare le variazioni della natura per adattarli alle proprie esigenze. Dal sedentario, l’uomo ha iniziato la sua visione sociale e il suo voler stare insieme. Ecco che nasceranno villaggi e poi città”. Ma come ha vissuto l’uomo nel corso dei secoli? “La prima architettura è stata concepita per la difesa prima utilizzando il legno poi l’argilla. Successivamente si dividerà l’architettura a seconda dell’evoluzione dell’uomo. La struttura della vita dell’uomo si baserà sempre e per sempre sulla scienza”. 

Nel mondo di oggi, però, abbiamo imparato ad apprendere che, per quanto la scienza possa essere avanzata, per quanto milioni di semiconduttori o case superrintelligenti l’uomo possa creare, il sapere scientifico ha e avrà dei limiti, punti interrogativi e ‘nodi’ che non potrà sciogliere. Come tutto. Forse bisognerebbe chiedersi fino a quanto abbia senso questa corsa al nuovo, quale sia il prezzo da pagare. Per questo, caro Darwin ti celebriamo ma non possiamo fare a meno di pensare a quanto sia difficile capire la scienza… di essere uomo.


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