Aumenti sospetti nelle bollette dell’energia elettrica e del gas ricevute dagli utenti sono stati riscontrati negli ultimi mesi. A denunciare il caso con un esposto inviato all’Antitrust (autorità garante per la concorrenza e il mercato) è il responsabile del settore Energia della Federconsumatori di Catania Lucio Traina.
«Gli importi addebitati sono aumentati in modo arbitrario e ingiustificato, e i consumi effettivi sono diventati un costo marginale nella bolletta cosicché i costi finali sono incontrollabili», spiega il referente della sigla.
I casi poi non sarebbero circoscritti. Nelle bollette emesse da tutte le società di erogazione, a livello locale e nazionale, alla voce servizi di rete – che indicava il semplice trasporto dell’energia sulle reti di trasmissione -, è stata sostituita quella spesa per il trasporto dell’energia e gestione del contatore. Dietro quest’ultima si nasconderebbe «un nuovo onere diviso in quattro scaglioni – afferma Traina – con importi progressivamente crescenti in base alla quantità dei chilowatt, erogati ogni ora, mensilmente consumati».
Le cifre che scaturiscono dai nuovi scaglioni sono «frutto di un algoritmo – sostiene il responsabile del settore Energia di Federconsumatori Catania -, non c’è alcun rapporto tra consumi e aumenti dei costi».
L’associazione che tutela gli utenti, inoltre, rivela di essere stata in grado di scoprire e dimostrare questo meccanismo grazie all’obbligo introdotto da poco per le aziende di redigere le cosiddette bollette 2.0, quelle «intellegibili, trasparenti e dettagliate». La Federconsumatori non è in grado di stimare a quanto ammontino in media gli aumenti poiché sarebbero «del tutto arbitrari» ma dalle recenti verifiche sarebbe emerso che gli oneri, quasi sempre, supererebbero o raddoppierebbero il costo reale della luce o del gas.
Gli approfondimenti da parte di Federconsumatori si sono intensificati per via delle numerose denunce pervenute da parte dei catanesi. «I casi sono decine e abbiamo fornito all’Antitrust prove certe», dice Traina.
Secondo il responsabile catanese, a livello nazionale questo meccanismo – giudicato non trasparente – porterebbe alle casse delle società di distribuzione di energia centinaia di milioni di euro. «Ci aspettiamo che adesso l’Antitrust apra una procedura di infrazione. Se dovessero essere accertate irregolarità scatterebbero per le società le dovute sanzioni», conclude.
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