Carnevale di Venezia, vincono maschere siciliane «I vestiti come i carretti: da S.Giorgio a Orlando»

Al Carnevale di Venezia trionfa una maschera siciliana ispirata ai carretti e al folclore del Ragusano. Le sgargianti decorazioni dei tipici carretti hanno ispirato lo sciclitano Guglielmo Miceli e il ragusano Salvatore Occhipinti che hanno trasformato uno dei simboli dell’isola in un costume che ha sfilato al carnevale della Serenissima.

L’eleganza e la nobiltà tipica dei costumi veneziani è stata declinata secondo i colori e le tradizioni della Sicilia, il risultato è stato apprezzato anche dalla giuria che, al momento di decretare la più bella maschera del Carnevale di Venezia, ha scelto I Carretti Siciliani di Miceli e Occhipinti insieme a I bagnanti di Senigallia di Anna e Lorenzo Marconi. «Quest’anno le maschere vincitrici sono state due», racconta Guglielmo Miceli mentre dal vaporetto saluta la città della Laguna. «Il nostro costume si è aggiudicato il premio maschera più a tema, mentre I bagnanti di Senigallia è stato premiato come maschera più bella. Siamo orgogliosissimi del risultato, soprattutto se pensiamo che i fratelli Marconi da vent’anni vincono quasi a ogni edizione», spiega soddisfatto Miceli.

Forse ancora più inaspettato del premio è il successo che ha riscosso il loro costume. Le foto delle maschere sono diventate virali grazie ai social network e con le condivisioni e i commenti sono arrivati numerosi complimenti. «Da giorni i nostri cellulari squillano, gli amici si complimentano e i giornalisti ci chiamano. Non ci saremmo mai aspettati tanto successo, anche lo stilista Stefano Gabbana ci ha fatto i complimenti con una foto su Instagram. È incredibile», aggiunge Miceli.

Dal 2012 i due amici non perdono un’edizione del Carnevale di Venezia, ma solo quest’anno si sono presentati con un abito originale e pensato da loro. «L’anno scorso di ritorno dal carnevale abbiamo avuto l’idea che poi abbiamo sviluppato nei mesi seguenti, solo dopo uno studio sui carretti siamo passati alla realizzazione dei costumi che non sono del tutto uguali», precisa Miceli. La creazione è ispirata ai carretti siciliani ma è anche un omaggio alla loro terra. Le maniche sono state decorate con immagini della Madonna delle Milizie di Scicli e di San Giorgio patrono di Ragusa Ibla e Modica. La Madonna guerriera e il santo non sono stati scelti a caso, le loro vicende sono spesso rappresentate nei carretti ragusani e la loro iconografia è vicina all’immaginario cavalleresco che ritorna nell’abito grazie ad alcune decorazioni ispirate al poema dell’Orlando innamorato. Ogni dettaglio è stato scelto con cura: i pennacchi, gli specchietti e i frustini sono tutti elementi presenti nel carretto e nelle bardature dei cavalli che li trainano.

Ripiegati i costumi e chiuse le valigie, i due siciliani sono di ritorno a casa. «Torneremo alla vita di tutti i giorni, riabbracceremo i nostri amici, le famiglie e torneremo al nostro lavoro. Salvo è anche il mio socio, insieme gestiamo un negozio di abbigliamento e nei weekend faccio lo speaker in discoteca», racconta Mimmo. Insieme alle persone care ad attenderli ci sono anche alcuni inviti, «è vero, abbiamo ricevuto già delle proposte per partecipare a feste ed eventi folcloristici in Sicilia, vedremo se il lavoro ci permetterà di fare anche questo». Intanto, c’è già l’idea per il prossimo costume: «C’è qualcosa che ci frulla in testa ma non diciamo nulla. Ci riposeremo e poi inizieremo a lavorarci».

Roberto Sammito

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