Nell'ambito della riforma del servizio idrico, anche il piccolo comune nel Palermitano ha votato a favore cedendo la gestione all'azienda di via Volturno. Il sindaco Monteleone respinge gli attacchi dell'opposizione e parla di «decisione sofferta» ma il M5S annuncia battaglia
Carini, servizio idrico all’Amap «Senza risorse scelta forzata»
Anche il comune di Carini, nel Palermitano, ha deciso di affidare la gestione del servizio idrico all’Amap. Dopo un lungo confronto in consiglio, ieri è stato finalmente approvato il regolamento – 13 i voti a favore – con il quale si dà mandato all’azienda di via Volturno di gestire la distribuzione dell’acqua per un periodo lungo trent’anni. Una decisione che, ribadisce il sindaco Giuseppe Monteleone, risulta forzata: «Non ci sono soldi nelle casse comunali per gestire direttamente la distribuzione in house. Non possiamo nemmeno formare un ambito territoriale perché alcuni comuni hanno già votato per l’affidamento del servizio ad Amap».
Fra i voti favorevoli figura anche quello di Gaetano Giambanco, appartenente al gruppo misto e quindi unico esponente della minoranza a votare a favore della delibera. Il resto dell’opposizione presente in aula ha scelto l’astensione, eccetto il Movimento 5 Stelle che rimane fermo nella sua posizione di contrarietà alla delibera: «Pronti a chiedere il referendum comunale per annullare la delibera come prevede lo statuto – dichiarano i 5 Stelle -, chiederemo ai cittadini se vogliono che a gestire l’acqua e gli scarichi fognari per i prossimi 30 anni sia una società del Comune di Palermo oppure direttamente il Comune di Carini». Monteleone, infine, punta il dito contro il capogruppo dei pentastellati per via di alcune dichiarazioni apparse ieri su un quotidiano locale.
«La cronaca della seduta di ieri – prosegue il sindaco riferendosi al contenuto dell’articolo – non dice che l’Amap è di proprietà pubblica e che fornisce già da 22 anni la quasi totalità dell’acquedotto comunale. Omette di dire che le reti non possono più essere gestite direttamente da un comune se non in consorzio fra comuni che ho tentato di fare, ma invano, perché i tre comuni del bacino (Capaci Torretta e Isola delle Femmine) avevano già firmato con Amap. E dimenticare di ricordare – conclude – che l’unico ambito possibile era quello dell’area metropolitana di Palermo alla quale Carini di fatto h aderito». Insomma, per il primo cittadino di Carini è stata sicuramente una «decisione molto sofferta».