La squadra del cuore di Step1 ha compiuto l'impresa: battere la capolista. Una partita intensa che vede i castellesi andare sotto di due set, rimontare e infine vincere al tiebreak. La vittoria più bella dell'anno, giocata con un uomo in più in campo: la tifoseria!
Capolavoro Archigen Saturnia
L’impresa è stata compiuta. La nostra squadra del cuore, la Archigen Saturnia Acicastello è riuscita a compiere un piccolo miracolo, quello di battere la capolista e vendicare la brutta sconfitta rimediata all’andata.
Prima di cominciare la cronaca è tuttavia necessario premettere che chi scrive, questa volta, forse non riuscirà a mantenere il distacco e l’oggettività che sono un suo dovere. Il lettore lo sappia e ci scusi.
La squadra castellese ha giocato domenica, nella palestra di casa davanti al pubblico delle grandi occasioni: tifosi, amici e anche alcuni rappresentanti delle altre società di serie C hanno gremito il poco spazio ai bordi del campo. La Archigen Saturnia Acicastello proveniva da due vittorie consecutive, che hanno ridato fiducia al team e facilitato la corsa verso la salvezza. I ragazzi erano pronti a ricevere i capolisti con la consapevolezza che una sconfitta contro la Pallavolo Messina ci sarebbe anche potuta stare, ma con la concentrazione che si deve ad un appuntamento importante, nonché la sensazione, più generale, che nelle corde di ogni atleta saturnino ci sia la “giornata si” pronta a venir fuori al momento giusto. Tutti si ricordano della pessima prestazione della partita di andata e della conseguenze sconfitta subita. Pesante per punteggio ma anche per l’atteggiamento poco sportivo, tenuto da un atleta avversario, che allora ha rischiato di scaldare gli animi.
Dal canto suo, la Pallavolo Messina è arrivata ad Aci Castello dopo tre vittorie di fila e solo tre sconfitte in tutto il campionato, con la speranza di ritrovare la Archigen Saturnia vista a dicembre e di sicuro impreparati a fronteggiare uomini in campo e tifosi fuori campo. Già perché le saturnine il gestaccio che l’opposto Giacobbe gli ha rivolto dopo la partita di andata, degno dei peggiori bar di periferia, non l’hanno dimenticato.
La partita inizia comunque con la Archigen Saturnia troppo tesa. Durante i primi minuti la squadra di Giordano Marino sbaglia tanto e gli avversari ne approfittano. Si portano presto sull’11 a 18. I castellesi poi provano a venir fuori, recuperano qualche punto ma poi li riperdono: il primo set è andato. Finisce 19-25 per la Pallavolo Messina.
Per il secondo set si cambia campo. La squadra ospite adesso gioca davanti alle tifose offese a dicembre e che ora si fanno vendetta. Iniziati già prima, i cori contro il su citato Giacobbe adesso non si fermano più. Non si tifa contro la squadra avversaria in generale. Solo contro l’opposto cafone. I presenti lo potranno confermare, che la pressione psicologica imposta ad un solo atleta, per tutta la partita e senza soste, ha fatto della tifoseria l’ottavo uomo in campo. E la Pallavolo Messina ne subisce gli effetti. Il secondo set, come quasi tutta la partita, si gioca punto a punto, palla su palla. Nessuna squadra stacca l’altra. Si arriva al 22 pari: mister Marino vuole l’attacco a tre e effettua il doppio cambio. La scelta risulta infelice: a D’Angelo vengono fischiate due doppie e si sbagliano due attacchi. Il set è perso per un soffio 24-26.
La Saturnia non ci sta e dal terzo set si cambia musica. E mentre nell’altra metà campo si deve fare i conti con il calo dell’opposto che trascina tutta la squadra, da qui si gioca in maniera più ordinata. E nonostante l’inferiorità tecnica e l’inizio teso del set, i castellesi trascinati da un De Luca in gran forma – 23 punti portano la sua firma – vanno in vantaggio e si portano sul 1 a 2, con il punteggio di 25 a 22.
Rimane su livelli agonistici altissimi anche il quarto set: la squadra di Mister Marino non ha intenzione di perdere, sa che può farcela e ce la mette tutta. Si porta avanti 10 a 5, ma gli avversari si fanno sotto, complici anche diverse battute sbagliate e errori in ricezione e difesa. Alla fine, però, il pareggio arriva: 25-23 e ancora una volta si va al tiebreak.
Per la decima volta la Archigen Saturnia Acicastello si gioca la partita al quinto set. E per l’ottava volta lo vince. Poteva stravincerlo, in verità. La squadra di casa è carica come non mai e si porta sul 12 a 5. Mancano tre punti ma dall’altra parte c’è pur sempre la Pallavolo Messina. Gli avversari fanno sei punti di fila, c’è il pericolo che le cose si capovolgano. Ma la squadra di Mister Marino tiene, rimane concentrata, riesce a restare avanti e a chiudere, di forza, anche questo set. Il 15 a 13, dopo quasi due ore e mezzo di partita, regala la vittoria più bella dell’anno, il riscatto di una brutta figura, la dimostrazione che questa squadra ha le potenzialità per crescere.
Il ds Stefano Leone è al settimo cielo: “Sono felicissimo per i ragazzi, dopo mesi di sacrifici, di allenamento e di sfortuna, questa vittoria contro la capolista è un giusto premio. E voglio anche sottolineare che anche questa volta, anzi più che nelle passate partite, abbiamo giocato con un altro uomo in campo: le nostre tifose sono quel qualcosa in più che non abbiamo ancora visto alle altre squadre”.
Non si parla di salvezza oggi, un po’ perché ormai per festeggiarla manca solo un po’ di matematica, un po’ perché questa partita aveva altri significati. Non era uno scontro diretto, di quelli che si devono vincere a tutti i costi, ma una partita che una squadra vuole vincere per dimostrare a sé e agli altri quanto vale. E la Archigen Saturnia ha centrato il suo obiettivo.
Si torna in campo sabato prossimo. A Ficarazzi si terrà il primo dei due derby di aprile contro la BCR Acicastello, ultima in classifica. Vincere sarà importante ai fini della definitiva salvezza.