Capodanno, misure antiterrorismo rigorose per gli spettacoli In centro tiratori scelti, armamenti speciali e metal detector

Squadre di tiratori scelti, reparti della polizia e dei carabinieri con armamenti speciali in caso di attentati, metal detector nei varchi di accesso alle piazze in cui si svolgeranno gli spettacoli e venti pattuglie della polizia municipale a vigilare in centro. Sarà un Capodanno militarizzato quello di Palermo. Sono rigorosissime le misure di sicurezza adottate dal Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza, riunitosi in Prefettura per predisporre posizionamento ed equipaggiamento degli agenti che dovranno garantire che tutto vada per il meglio durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno.

In ragione della situazione internazionale particolarmente delicata, non si è voluto lasciare nulla all’improvvisazione. Nemmeno gli eventuali attacchi dell’Isis: «In considerazione del pericolo che elementi terroristici appartenenti al Daesh compiano atti violenti di ritorsione per l’uccisione da parte di poliziotti italiani del terrorista tunisino autore della recente strage di Berlino – si legge nel comunicato diffuso dalla Prefettura – è stata raccomandata al personale operante l’adozione di tecniche operative e misure a tutela della propria incolumità personale nell’espletamento di degli indispensabili servizi di controllo  a veicoli e persone sospette o il cui comportamento appaia comunque anomalo». Insomma, l’allerta c’è.

Saranno predisposti tratti di transennamento a protezione delle aree in cui affluirà il pubblico. I varchi di accesso a piazza Castelnuovo saranno dotati di metal detector e si troverannoall’inizio di via Libertà, via Gaetano Daita, via Isidoro La Lumia e via Filippo Turati. Al concerto di piazza Giulio Cesare si arriverà dal varco in via Roma, all’altezza di via Divisi, e delle vie laterali, tra l’inizio dell’asse e il varco principale.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo