Il luogo e le circostanze in cui si è scatenato l'incendio fanno emergere dubbi. «Non è una zona di passaggio, difficile pensare a una combustione accidentale», avverte Francesco Fichera. Da chiarire la natura del liquido lucido, forse paraffina, trovato nel punto in cui sono apparse le fiamme. Guarda le foto
Capo Mulini, i sospetti sull’incendio dei cassonetti Assessore: «Credo che si tratti di azione dolosa»
«Bisogna attendere la relazione dei vigili del fuoco – dice Francesco Fichera – ma la mia sensazione è che si tratti di un incendio doloso». Seppur cauto, l’assessore all’Ambiente del Comune di Acireale ha maturato un’idea precisa sulla colonna di fumo nero – visibile anche a distanza – emessa dalle fiamme che nella mattina di oggi, intorno alle 9.30, hanno letteralmente liquefatto diversi cassonetti al parcheggio di Capo Mulini. I vecchi contenitori erano stati rimossi dalle strade, a scaglioni, con l’avvento della raccolta differenziata, e poi depositati in un piazzale dell’ampia struttura pubblica che sorge nel borgo marinaro, in attesa di essere smaltiti. Sono di proprietà comunale: via Lancaster li aveva acquisiti dalla Dusty nel 2014, poco prima che il servizio venisse affidato alla Senesi.
«Quella zona – spiega Fichera a MeridioNews – non è particolarmente frequentata, è distante dalla strada e dunque non è uno snodo di passaggio. Mi risulta difficile – aggiunge – pensare a una combustione casuale». In effetti il parcheggio, il cui ingresso è delimitato da una sbarra metallica vandalizzata a più riprese, non è nemmeno aperto alle automobili. A frequentarlo sono pochissime persone, per lo più residenti della zona: per la consueta corsetta mattutina o per portare i cani a fare una sgambata.
I dubbi si addensano anche sul liquido, particolarmente brillante, trovato nel punto in cui si è scatenato il rogo. I vigili del fuoco di Acireale, giunti sul posto in pochi minuti, non hanno voluto sbilanciarsi su cosa fosse. Un fluido infiammabile? Benzina versata da qualcuno per appiccare il fuoco? «Va verificato – risponde il caposquadra dei pompieri – potrebbe anche trattarsi della paraffina prodotta dallo scioglimento dei cassonetti».
Rimane il fatto che le fiamme si sono propagate molto velocemente, lasciando intatti solo i componenti metallici dei cassoni coinvolti. Senza contare che il passaggio al sistema di raccolta differenziata è stato somatizzato con qualche difficoltà da almeno una parte della città. L’assessore Fichera, nel corso di incontri pubblici allestiti per informare i cittadini sul nuovo metodo di smaltimento, non ha escluso che nell’elenco degli scontenti ci siano anche soggetti appartenenti alla criminalità locale.
A conferma della delicatezza congenita del settore rifiuti, pochi giorni fa un operatore ecologico è stato filmato mentre raccoglieva i rifiuti nel piazzale dello stadio Tupparello e poi li gettava in un terreno privato che sorge nelle vicinanze. La Tekra lo ha poi denunciato e sospeso dal servizio, definendo il suo comportamento come «un atto assolutamente incivile e ingiustificato».