Canti e balli popolari per accogliere il 25 aprile «È lo spirito il vero legame che fa da collante»

«Ci buttiamo in piazza e cantiamo e balliamo fino alla mezzanotte. È così che accogliamo la Liberazione, sentendoci veramente liberi». C’è moltissimo entusiasmo nelle parole di Tommaso Gullo del circolo Arci Tavola Tonda che, come ormai da tradizione che si consolida sempre di più anno dopo anno, si prepara per questa sera. Ad attendere lui e tutti quelli che decideranno di accogliere il 25 aprile a suon di balli popolari sarà l’orchestra dei (P)Artigiani Culturali di Tavola Tonda, a partire dalle 21.30 a piazza Bellini.

L’iniziativa si ispira all’idea semplice e geniale realizzata da Antonio Greppi, il primo sindaco di Milano dopo la Liberazione, che invitò i suoi concittadini a ringraziare i partigiani nel modo più naturale e spontaneo che ci sia: ballando. Le cronache di allora raccontano di musiche e canti che salivano dalle macerie, di orchestrine improvvisate nei cortili, di migliaia di persone che – ballando per strada – segnalavano il loro desiderio di tornare alla pienezza della vita dopo anni di guerre e lutti. Non era spensieratezza, ma energia che riprendeva a fluire nelle vene della democrazia appena riconquistata.

Ed è quello che ogni anno succede anche nella celebre piazza palermitana, dove si ritrovano appassionati, cittadini, curiosi e turisti. «Sono in molti quelli che si ritrovano qua per prepararsi a ballare, per lasciarsi andare ma anche per guidare gli altri, quelli che magari non lo hanno ancora mai fatto ma che passando dalla piazza durante l’evento non può non fermarsi, rimanendo coinvolto – spiega Tommaso -. I più divertenti sono i turisti, che passano e si buttano nella mischia davvero senza remore. C’è una mescolanza di età, di nazionalità, di tutto insomma che rende questi balli talmente preziosi dal punto di vista culturale che spero nessuno ce li tolga mai».

Ed è proprio a questo che i ragazzi di Tavola Tonda ambiscono: «Approfittiamo di questa data simbolica che è il 25 aprile, ne mettiamo da parte in un certo senso il lato puramente commemorativo, ci lasciamo trasportare da questa particolare musica, ci lasciamo andare – continua Tommaso -. Non è un’iniziativa che abbiamo inventato noi, le origini risalgono al 2014 a Milano, ma siamo felici di continuarla qui e da Palermo di farla anche conoscere ai non palermitani. La stiamo facendo diventare una tradizione, insomma. A legarci al 25, a legare tutti noi che ci ritroviamo insieme è lo spirito, quello che all’epoca pervase Milano e che oggi noi riproponiamo nella nostra città».

A giudicare dal successo delle edizioni passate, sono previste per questa sera almeno duecento persone, disposte – chi più chi meno – a lasciarsi coinvolgere dalla musica, al di là delle competenze di danza, «quelle davvero in questo caso non sono necessarie».


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