Da una parte l'associazione Ada, che per quattro anni ha gestito la struttura in emergenza. Dall'altra l'amministrazione, pronta a restituirla agli ex Gesip, le cui mansioni però non sono ancora chiare. In mezzo, le richieste degli uffici comunali. E intanto si attende l'esito dell'ispezione dei Nas
Canile municipale, questione irrisolta da anni Serve un bando, ma i soldi arriveranno nel 2017
Non solo mobilità e rifiuti. A Palermo c’è anche un’intricata questione legata al canile municipale che da anni pesa sulle spalle dell’amministrazione comunale. L’ultimo capitolo è stato scritto ieri, con il sopralluogo dei carabinieri del Nas, più volte contattati dagli animalisti, nella struttura di via del Tiro a segno. E la promessa, da parte del Comune, di prorogare per un mese la convenzione con l’associazione Ada, in attesa di affidare il servizio in gestione ai dipendenti della Reset. La vicenda, tuttavia, sembra ancora tutt’altro che prossima ad avviarsi verso una conclusione pacifica e condivisa.
Di problema canile si inizia a parlare nel 2012, quando la Gesip – che fino a quel momento si occupa di tutti i servizi, inclusi pulizia delle gabbie e accalappiamento degli animali – entra nel lungo periodo di crisi culminato con il fallimento dell’ex municipalizzata. È allora che il Comune decide, spinto dalla situazione di forte emergenza, di affidare le strutture dedicate ai cani all’associazione Ada senza indire un bando. Un rapporto, quello tra animalisti e amministrazione, suggellato da un contratto, con dei rimborsi previsti per i volontari e che va avanti per anni, anche nel periodo in cui gli operai della Gesip tornano, seppur parzialmente, all’opera. Ma che viene interrotto mercoledì 19 gennaio, data di scadenza della convenzione.
A distanza di quattro anni, al centro delle polemiche è ancora una volta il ruolo della Reset. Nato dalle ceneri della Gesip, il nuovo soggetto dovrebbe entrare in campo tra un mese anche nelle strutture che ospitano i cani in via del Tiro a Segno e in viale dei Picciotti, ma alcune ambiguità nel contratto di servizio stipulato con l’amministrazione non chiariscono quali saranno le effettive mansioni dell’azienda. Da qui la richiesta da parte dei volontari di Ada di potere proseguire a occuparsi degli animali anche oltre la scadenza della proroga. Ma stavolta servirebbe un bando. Almeno secondo l’area Ambiente del Comune che, per risolvere il problema, ha chiesto all’amministrazione di stanziare una somma e dare il via a un annuncio pubblico. Ma i soldi saranno sbloccati solo nel 2017.
I volontari, intanto, continuano a denunciare le condizioni igieniche delle gabbie che, da alcune foto postate su Facebook, appaiono disastrose. Si attende anche di conoscere l’esito dell’ispezione dei Nas e quali sviluppi potranno scaturire dal sopralluogo dei militari. Questa mattina i volontari di Ada sono tornati a occuparsi dei cani in attesa della firma sulla proroga. E mentre dai banchi di Sala delle Lapidi arrivano le rimostranze di diversi consiglieri di opposizione, che gridano all’interruzione di servizio, sul tavolo resta ancora la questione irrisolta relativa a come svuotare il canile, saturo di animali, trovando un’alternativa da affiancare al sistema delle adozioni che da solo non è sufficiente.