Candidati rispondono

Sette candidati a sindaco per le prossime elezioni comunali a Ragusa. Ibla-lab ne ha intervistati quattro, quelli che a giudizio della redazione hanno maggiori probabilità di arrivare al ballottaggio. In questo numero Arezzo e Massari, nel prossimo Dipasquale e Poidomani.

Intervista di Paolo Pavia al Prof. Giorgio Massari, candidato alla carica di Sindaco di Ragusa, sostenuto dalle liste Progetto Ragusa, La Margherita e Massari per Ragusa.

D. Se sarà eletto sindaco, cosa pensa di fare per il futuro del Consorzio Universitario Ibleo?

R. Considero il consorzio, in linea generale, un’opportunità straordinaria per la nostra città e per lo sviluppo dell’università a Ragusa. Ma a determinate condizioni.
Nel breve periodo si tratta di qualificare  la composizione  del consiglio di amministrazione del consorzio valorizzando le professionalità politico amministrative che già lo compongono e favorendo l’ingresso di altre personalità caratterizzate da una profonda conoscenza del territorio e da un’alta conoscenza delle dinamiche universitarie. Ciò significa scegliere persone anche al di fuori di appartenenze partitiche.
In secondo luogo si tratta di operare politicamente per la trasformazione del consorzio in quarto polo universitario.
Inoltre il consorzio dovrà operare per introdurre sistemi di controllo della qualità dell’offerta formativa: qualità della didattica, qualità della logistica, qualità dei servizi universitari. Ma dovrà assumere una funzione strategica per lo sviluppo locale: dovrà farsi carico di spingere l’università verso la ricerca in funzione di valorizzazione delle risorse esistenti nel territorio per contribuire ad implementare nuove linee di prodotto e di processo e culturali alla luce della posizione strategica che Ragusa può assumere nell’ambito dell’area Euro-Mediterranea.
Operare per lo sviluppo locale per me vuol dire mettere insieme, attraverso la mediazione dell’ente locale, università, realtà produttive locali, centri di ricerca pubblici e privati.

D. Se sarà eletto, cosa pensa di fare, in particolare, per il futuro della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere?

R. La facoltà di lingue diviene centrale nella prospettiva che ho appena indicato.
Ragusa deve diventare un centro direzionale in questa area di libero scambio euromediterraneo. La facoltà di lingue diviene centrale non solo per la funzione specifica di preparare personale di alto livello capace di sostenere rapporti culturali ed economici con i soggetti statuali dell’area, ma ha una funzione di cultura strategica per il dialogo e l’intermediazione interculturale e per la circolazione delle idee e delle persone, per la diffusione di documenti, studi, ricerche. Insomma la facoltà di lingue è un fulcro di questo mio progetto di sviluppo locale. Ne consegue che un’attenzione particolare sarà riservata ad essa per utilizzarla da subito nella visione che ho indicato.

D. Cosa pensa che sia urgentissimo fare per risolvere i problemi della viabilità ragusana e dei trasporti pubblici, problemi che si ripercuotono pesantemente anche sulla vita degli studenti?

R. Intervenire nei tempi e nei percorsi del sistema di mobilità urbana ed extraurbana; concertare forme di trasporto dedicato agli studenti universitari attraverso convenzioni con privati in un’ottica di ottimizzazione del trasporto urbano complessivo.

D. Cosa pensa di fare, se sarà eletto sindaco, per promuovere una più vivace vita culturale nella città di Ragusa? Mi riferisco in particolare al problema delle infrastrutture, come un teatro e un auditorium comunali.

R. Ho messo la cultura al primo posto, anche in modo formale, nel mio programma.
Far uscire Ragusa dal degrado culturale in cui è caduta richiede un approccio sistemico alla cultura. Sicuramente le infrastrutture: le biblioteche da quelle scientifiche al servizio delle facoltà universitarie a quella comunale; predisporre spazi anche in collaborazione con i privati per attività culturali; favorire l’editoria locale e quella universitaria; non c’è cultura se non c’è produzione di riviste, foglietti, libri, cd; favorire la creazione di gruppi teatrali, musicali; incentivare la ricerca. Creare momenti non accademici per il confronto ed il dialogo.
Ma sono necessari anche i grandi eventi che ci permettono di respirare con il Mondo, magari avendo alcune linee di lettura privilegiate come ad esempio il barocco in tutte le sue forme: letteratura, arte, architettura, musica.

 

Intervista di Giovanni Raniolo a Mimì Arezzo, candidato alla carica di Sindaco di Ragusa, sostenuto dal Movimento Città.

D. Se sarà eletto sindaco, cosa pensa di fare per il futuro del Consorzio Universitario Ibleo?

R. Premetto che nel nostro movimento “Città” non siamo dei politici e in quanto non politici non siamo dei tuttologi, cioè non siamo in grado di sapere quale è la soluzione per ogni problema. Il nostro programma prevede proprio degli incontri con le varie categorie, e lo stiamo già facendo categoria per categoria, per studiare insieme le cose migliori da fare. Questo perché, avendo assistito a tanti incontri organizzati da altri candidati sindaci, ho notato che questi ultimi hanno sempre la ricetta pronta per tutto, cosa che io ritengo estremamente sbagliata. Nostro obbiettivo è quindi fare immediatamente degli incontri con gli studenti per stabilire le cose di cui hanno più bisogno.

D. Se sarà eletto, cosa pensa di fare, in particolare, per il futuro della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere?

R. Il problema è lo stesso, di sicuro sappiamo quello che vogliamo fare per gli studenti universitari in genere: sappiamo infatti che è stata creata un’università con le varie facoltà però non è stata creata nessuna struttura per gli universitari; per cui la nostra è un’università monca, che non può dar luogo al cosiddetto “Quarto Polo” di cui tanto si parla, proprio perché manca tutto: dai mezzi di trasporto, alla mensa, alle strutture per il tempo libero. Tutto è stato fatto mettendo assieme una serie di locali raffazzonati, privando tra l’altro la città di tante strutture che erano necessarie alla vita della comunità, e che chiaramente non soddisfano i ragazzi.

D. Cosa pensa che sia urgentissimo fare per risolvere i problemi della viabilità ragusana, problemi che si ripercuotono pesantemente anche sulla vita degli studenti?

R. La politica dei trasporti a Ragusa è da studiare integralmente: specialmente per Ibla c’è bisogno di tutta una serie di mezzi di trasporto pubblico più piccoli e più proporzionati alle strade. C’è la necessità di servire i diversi quartieri della città in modo più veloce e razionale e quindi c’è tutto da ricostruire, perchè fino ad oggi in tal senso c’è stata una politica fallimentare, che ha portato a non adoperare il mezzo pubblico come mezzo di trasporto preferenziale.

D. Cosa pensa di fare, se sarà eletto sindaco, per promuovere una più vivace vita culturale nella città di Ragusa? Mi riferisco in particolare al problema delle infrastrutture, come un teatro e un auditorium comunali.

R. La cosa si risolve proprio con quel discorso di studio e approfondimento per la realizzazione del quarto polo universitario, perché al momento le poche strutture di cui disponeva Ragusa sono utilizzate dall’università. Oltretutto  mancano la biblioteca e il teatro, quest’ultimo da ottanta anni. Del problema teatro in effetti me ne occupo da almeno trenta anni quando, ancora giovane come voi, affittai i locali del teatro Donnafugata, che erano stati adibiti a magazzino con tanto di galline e conigli, restituendolo alla sua originaria funzione. Il problema me lo pongo tuttora in modo drammatico, anche perché sono presidente del coro “Il Pentagramma” e, essendo senza sede, siamo costretti a girovagare, proprio perché quei pochi locali che utilizzavamo sono stati dati al Consorzio Universitario. Allora realizzando le strutture per l’Università si libererebbero determinati locali,  rendendoli fruibili sia ai cittadini che agli universitari stessi, andando così a beneficiare tutti. Proprio in questo  sono sicuro che mi spenderò come nessuno altro, perché della cultura attiva, di quella dei teatri locali e della musica, ho fatto una mia ragione di vita, per cui credo che sarei molto attivo in questo campo.


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