Cancellati i fondi al Brass Group Un pianoforte in piazza per protesta

Ha promesso che rimarrà davanti la presidenza della regione siciliana giorno e notte se necessario, fino a giorno 15, quando ci sarà un’altra seduta d’aula dove si discuterà della finanziaria. Ignazio Garsia è il presidente del Brass Group di Palermo che oggi, dopo l’azzeramento dei contributi regionali, nonostante sia un ente di produzione tutelato per legge, ha deciso di piazzarsi col suo pianoforte a coda a piazza Indipendenza

Il Brass Group, nasce agli inizi degli anni ‘70, dapprima come associazione, nel 2006, con legge regionale viene trasformata in Fondazione con la presenza dei soci privati, e la partecipazione in qualità di socio anche della stessa Regione siciliana, quella che oggi taglia i finanziamenti, somme necessarie per il proseguimento dell’attività e a salvaguardare dei posti di lavoro. «La musica dovrebbe avere parità di genere e non si dovrebbero fare figli e figliastri come accade qui, – dice Garsia – il jazz ha la stessa dignità della musica lirica e sinfonica. Attendiamo di poter essere ascoltati dal presidente della Regione, dall’assessore al Turismo e Spettacolo e dai capigruppo dei partiti». 

E intanto piovono i comunicati di solidarietà da tutte le sigle sindacati e anche dal primo cittadino esprime «solidarietà al The Brass Group escluso dai contributi regionali. La Fondazione – commenta il sindaco – costituisce un importante riferimento di internazionalizzazione artistica della nostra città». In questi giorni diverse attività di proteste saranno messe in campo per far sentire la voce della Fondazione che non ci sta a morire nell’ombra, sul web è stato lanciato l’hashtag #savethebrassgroup, tra le varie manifestazioni in programma anche un concerto di piazza al quale è invitata tutta la cittadinanza.


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