Alla fine del processo, che si è svolto con il rito abbreviato, un quarto giovane è stato assolto. Tutti e quattro erano stati arrestati con l'accusa di violenza sessuale ad aprile del 2021 dopo la denuncia fatta dalla ragazza ai carabinieri
Campobello Mazara, tre giovani condannati per stupro di gruppo Vittima 18enne: «Ho urlato e mi sono ribellata. Loro compiaciuti»
Sono stati condannati dal tribunale di Marsala tre dei quattro giovani di Campobello di Mazara accusati di avere stuprato una ragazza appena maggiorenne. Il processo si è svolto con il rito abbreviato e la giudice per l’udienza preliminare Annalisa Amato ha condannato i cugini Eros e Francesco Biondo (di 23 e 24 anni) a sei anni di reclusione e il 20enne di Campobello di Mazara Giuseppe Titone a cinque anni e mezzo. Assolto invece il 21enne Dario Caltagirone.
Dopo oltre un anno di indagini, tutti e quattro erano stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ad aprile del 2021 su disposizione del giudice per le indagini preliminari che aveva sostenuto potesse esserci il pericolo di inquinamento delle prove e «l’alta probabilità di reiterazione del reato per la pericolosità sociale e la personalità» dei ragazzi coinvolti. Tutto è iniziato dopo la denuncia fatta dalla vittima che aveva raccontato ai carabinieri di essere stata attratta con l’inganno ad andare in una casa nella frazione di Tre Fontane di Campobello di Mazara (in provincia di Trapani) dove i giovani le avrebbero detto di avere organizzato una festa a cui avrebbero partecipato anche altri coetanei. Una volta lì, invece, la 18enne si sarebbe ritrovata solo con loro.
Al termine di un rapporto consensuale con uno di loro avvenuto al piano superiore dell’abitazione, sarebbe stata abusata da un altro ragazzo con la scena filmata per essere poi pubblicata sui social. La vittima ha raccontato di avere iniziato a urlare, di essersi ribellata, ma sarebbe stata abusata con violenza tanto da procurarle lividi e contusioni in tutto il corpo. Secondo il racconto fatto ai militari in sede di denuncia, mentre lei li implorava di fermarsi i quattro ridevano «compiaciuti di quello che mi stavano facendo».