Campionati assoluti di judo a Catania L’etneo La Fauci: «In casa darò il massimo»

Undici medaglie ai campionati italiani: sei bronzi, tre argenti e due ori. Sono i premi vinti dal giovane Luca La Fauci, classe ’91, campione italiano in carica di judo per la categoria 66kg under 23. Uno dei catanesi favoriti per le gare di assoluto che quest’anno si disputeranno nel centro etneo. Oltre a lui spiccano i nomi di Mario Strazzeri e Angelo Lanzafame, medaglia di bronzo agli assoluti di Verona 2012.

Sono venticinque in tutto, tra uomini e donne, gli atleti siciliani. Otto catanesi, cinque dei quali allievi della A.S.D. Titania club judo, palestra dove si allena La Fauci. Il campionato inizierà domani, al Palacatania, con le competizioni maschili, mentre domenica sarà la volta delle donne. E nel capoluogo etneo è tutto pronto per dare il via al campionato. «La gara più attesa da tutti, la più importante dell’anno – dice l’atleta – perché comprende tutte le fasce d’età fino ai 35 anni e anche la partecipazione di gruppi sportivi delle forze armate».

«Io ho iniziato a tre anni e mezzo – racconta La Fauci – seguendo le orme dei miei fratelli. Spinto da mio padre che da giovane praticava questo sport. Da allora non ho più smesso. Il judo è la mia passione. E quello che sono lo devo, oltre che alla mia famiglia, anche a questo sport», racconta il giovane che nella vita non è solo un buon atleta ma anche uno studente promettente. Oltre alla palestra, tra allenamenti e gare, trova il tempo per lezioni, tirocinio ed esami universitari. Laureando in Fisioterapia e campione di judo. «Uno sport che consiglierei a tutti i bambini – dice – perché è molto educativo. Forma alla disciplina e all’ascolto del maestro. Per niente violento, nonostante si basi sul combattimento. Non a caso judo significa via della cedevolezza – spiega – E si basa sul cercare di sconfiggere l’avversario sfruttando la sua stessa forza».

«Educazione, rispetto e amicizia che poi impari a portare anche fuori dal tatami», racconta l’atleta. Come l’impegno, il sacrificio e la costanza. Prerogative importanti per diventare professionisti. «Mi alleno cinque volte alla settimana per circa due ore. E quando si avvicina una gara importante come questa anche tutti i giorni», dice. «Oltre alla tecnica, poi, subentra la prestanza fisica e la tattica. Ma non conta solo l’allenamento. La preparazione psicologica e la concentrazione prima di un combattimento sono fondamentali», continua. «Nel judo ci vuole tanta grinta, determinazione e decisione». Doti che al giovane catanese non sembrano mancare. «Lunedì avrò un esame universitario», ci racconta sorridendo. «Ma a quello penserò domenica sera, dopo il campionato». Ancora più importante per lui, dopo la vittoria sfiorata nella competizione dello scorso anno quando, classificatosi quinto, perse la finale per la medaglia di bronzo.

Portare a casa un titolo quest’anno sarebbe, quindi, una doppio traguardo: una rivincita sugli assoluti di Verona 2012 e una vittoria molto sentita, perché nella sua città. Ma, come in tutte le competizioni sportive, «non sarà facile», dice. «Non bisogna sottovalutare nessuno. Ogni partecipante è un avversario temibile. Su tutti Elio Verde, arrivato quinto alle Olimpiadi di Londra 2012».

Pronostici a parte, il giovane catanese della under 23 si augura di mettercela tutta per vincere. «Spero di riuscire a dare il massimo per essere soddisfatto della mia gara. E che giocare in casa mi aiuti a trovare la giusta grinta per salire sul podio».

[Foto di Luca La Fauci]

Federica Motta

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