'passeggiando' lungo i 'viali' di facebook abbiamo incontrato questa dichiarazione del consigliere comunale di palermo, alberto mangano. E' una dichiarazione - così leggiamo - che non sarebbe stata gettonata dalla stampa. Noi, per quanto ci riguarda, provvediamo subito a pubblicarla sul nostro giornale.
Cammarata & Lombardo: nemici o amici?
‘Passeggiando’ lungo i ‘viali’ di facebook abbiamo incontrato questa dichiarazione del consigliere comunale di Palermo, Alberto Mangano. E’ una dichiarazione – così leggiamo – che non sarebbe stata gettonata dalla stampa. Noi, per quanto ci riguarda, provvediamo subito a pubblicarla sul nostro giornale.
Il tema affrontato da Mangano è il rapporto – in verità mai chiaro – tra l’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ‘fuggito’ dal Comune del capoluogo dell’Isola dopo aver lasciato ‘buchi’ enormi nelle ‘casse’ comunali, e l’attuale governo della Regione retto da Raffaele Lombardo (che, sempre sul fronte dei ‘buchi’ di bilancio non è messe meglio, se è vero che la nostra Regione ‘navigherebbe’ con un disavanzo di oltre 5 miliardi di euro).
“Il Presidente della Regione Lombardo – dice Alberto Mangano – farebbe bene a stare zitto invece di continuare a commentare la situazione di disastro in cui versa il Comune di Palermo. Egli è infatti corresponsabile morale e politico ,da oltre un anno, dei danni prodotti dalla Giunta Cammarata, non avendo rimosso il sindaco nonostante le evidenze dell’ispezione dei funzionari della Regione, più volte usate nelle sue dichiarazioni alla stampa. Al comportamento omissivo dell’onorevole Lombardo – continua il consigliere – si aggiunge la commedia di Cammarata che si è recato a comunicare le sue dimissioni direttamente all’assessore regionale ala Funzione pubblica, Caterina Chinnici, quasi un ringraziamento per non avere fatto nulla affinché si giungesse alla conclusione del procedimento amministrativo. Evidentemente – conclude Mangano -deve esserci qualcosa che accomuna Lombardo e Chinnici a Cammarata, a cominciare dalla mancanza di responsabilità e di rispetto nei confronti dei cittadini Palermitani. Con queste premesse la gestione commissariale rischia di non avere la necessaria imparzialità che la grave situazione del comune richiede”.