Per il bene storico inutilizzato da anni, di proprietà della Tv di Stato, era prevista la demolizione. La questione, complice l'intervento di associazioni , è finita nelle aule giudiziarie. «Non possono più demolirla», spiega a MeridioNews il sindaco Roberto Gambino
Caltanissetta, l’antenna Rai è salva e rimane al suo posto Apposto di nuovo il vincolo etnoantropologico al traliccio
«Non possono più demolirla». Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta, esprime soddisfazione per la riapposizione del vincolo sulla maxi antenna Rai a Caltanissetta. L’assessorato regionale ai Beni culturali ha firmato il decreto con il quale ha posto il vincolo all’antenna di Rai Way che domina nel quartiere Sant’Anna. Si tratta di un vincolo etnoantropologico. Ovvero «il massimo grado di tutela», spiega Gambino. Il traliccio alto 286 metri si erge su una sfera ceramica e rappresenta l’evoluzione radiofonica dopo la seconda guerra mondiale. Un’altezza che, per lungo tempo, le ha fatto detenere il record europeo tra le strutture più alte. Ora c’è il riconoscimento ufficiale della Regione siciliana e l’ex antenna, ormai in disuso dal 2004, continuerà a essere il simbolo della tecnologia degli anni cinquanta.
A novembre, dopo una battaglia legale al Tar Sicilia e al Consiglio di giustizia amministrativa, la Rai l’aveva spuntata sulla Soprintendenza e la struttura avrebbe dovuto essere demolita. A opporsi alla decisione sono state tante realtà civiche e del mondo dell’associazionismo, anche il primo cittadino. «Rai Way – spiega Gambino – aveva impugnato il vincolo che era stato apposto, spuntandola nelle aule di giustizia amministrativa e aveva vinto». Poi, però, complice il sit-in dei cittadini, la demolizione non ha mai avuto luogo. Nel frattempo, a causa del decorso dei termini, il vincolo sul bene storico posto in un primo momento dai Beni culturali, è scaduto.
«Adesso, però – continua Gambino – c’è stata una riconferma e finalmente possiamo continuare per la nostra strada». Quest’ultima costellata di progetti e iniziative: da un osservatorio meteorologico fino a un museo che possa raccontare la storia della Tv dagli anni cinquanta a oggi, quando in onda andava ancora il bianco e nero. «In questo momento, abbiamo in mente diversi progetti ma mi sembra prematuro esporli – conclude il sindaco – stiamo gestendo un tavolo tecnico con le associazioni».