Un'azienda vinicola della cittadina in provincia di Catania, la Judeka srl, ha fatto arrestare lo scorso 10 dicembre due uomini dopo continue minacce. «Chiediamo al sindaco di dare un segnale di legalità, costituendosi parte civile», ha scritto il segretario locale del Pd al sindaco Nicolò Bonano. Ma la richiesta, depositata il 6 ottobre, è ancora senza risposta
Caltagirone, l’appello del Pd al Comune «Sia parte civile a fianco di Judeka»
«Chiediamo al sindaco di porre in essere tutti gli atti necessari perché il Comune si costituisca parte civile nel processo contro i malviventi denunciati dagli amministratori della Judeka srl». Questa la richiesta che Paolo Crispino, consigliere comunale e segretario calatino del Partito democratico, ha inviato lo scorso 6 ottobre a Nicolò Bonanno. Senza ricevere una risposta. «Si tratterebbe di un segnale di legalità: la Judeka è un’azienda vitivinicola di eccellenza, a dicembre 2013 ha ricevuto minacce da soggetti che praticavano pascolo abusivo sui terreni dell’azienda, bruciando alberi e abbattendo le recinzioni. Il 16 ottobre ci sarà l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio», racconta Crispino.
La richiesta di costituirsi parte civile inviata dal Pd di Caltagirone al sindaco BonannoL’arresto, con l’accusa di estorsione in concorso aggravata di David Alexandro Faranda, 25enne di SantAgata di Militello e di Gaetano Faranda, 46enne di Caltagirone, è avvenuto lo scorso 10 dicembre. «A pochi giorni dall’avvio del processo l’azienda ci ha contattati per chiedere che l’amministrazione stia al loro fianco», spiega Crispino. Che precisa: «Non vogliamo strumentalizzare la vicenda politicamente, per questo ci auguriamo che il sindaco accetti la richiesta. Questo – prosegue Crispino – al di là della possibilità tecnica della costituzione parte civile: deciderà il magistrato se accettare o meno. Al’azienda interessa il segnale di legalità da parte istituzioni».
L’appello, dopo cinque giorni, non ha ancora ricevuto risposta. «Lunedì ci sarà il prossimo consiglio comunale, e reitererò la richiesta al sindaco, dal quale ci saremmo aspettati un sì. Ma se non sarà lui a prendere posizione, lo faremo in consiglio», conclude il segretario del Pd di Caltagirone.