Caltagirone, acido sulla folla. Risolto il caso Tre arresti, hanno agito per vendicarsi

Sono stati arrestati con l’accusa di avere lanciato dell’acido solforico ad elevata concentrazione, 95-99 per cento, sulla folla durante un concerto al Tondo Vecchio, nel centro storico di Caltagirone, lo scorso 22 giugno. Si tratta dei fratelli Filippo e Francesco Piazza, 22 e 24 anni, e di Sajmir Thekna, 22 anni, nato in Albania, ma residente a Caltagirone come gli altri due.

Una serata finita in ospedale con ustioni di primo, secondo e terzo grado per 16 ragazzi, tra musicisti e spettatori, di cui cinque hanno subito uno sfregio al viso permanente. Il fatto aveva suscitato stupore e paura nei cittadini e la Procura calatina si era subito attivata, «al fine di dare un’identità agli autori di tale vile reato», si legge sul comunicato diramato dallo stesso ufficio. Scattate immediatamente le indagini, coordinate dal procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano e dal sostituto procuratore Anna Andreatta, che hanno portato ieri all’arresto dei tre, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di lesioni aggravate. Adesso si trovano in carcere a Caltagirone su ordine del giudice per le indagini preliminari presso il locale tribunale, Marcello Gennaro. Provvedimento emesso lo scorso venerdì 25 gennaio.

In particolare sarebbe Sajmir Thekna il ragazzo che, con il volto coperto da una bandana rossa e con indosso i pantaloncini corti, si è affacciato dalla balconata che sovrasta il piccolo anfiteatro in cui si stava svolgendo un concerto jazz per lanciare la sostanza caustica. Sembrerebbe il gesto di un pazzo, anzi tre, ma – a seguito delle indagini effettuate dalla polizia – il movente sarebbe da ricondurre all’astio nutrito da Filippo Piazza nei confronti del titolare del ristorante-pizzeria organizzatore della serata.  Piazza aveva lavorato saltuariamente nel locale, ma poiché il proprietario non aveva voluto confermarlo per l’estate 2012, il ragazzo avrebbe deciso di organizzare la vendetta insieme al fratello Francesco e all’amico Sajmir.


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