Tanti alti e bassi in casa rosanero: a marzo il Tribunale respinge l’istanza di fallimento, intanto i rosa in campo si qualificano per i play off e perdono la serie A nella contestatissima sfida di Frosinone. Nella stagione in corso, rosa in vetta alla classifica e, negli ultimi giorni, il tanto atteso cambio di proprietà
Calcio, il 2018 del Palermo: dodici mesi intensi Dalla cessione societaria alla vetta della classifica
Dal primo posto al… primo posto! Si potrebbero riassumere così gli ultimi dodici mesi del Palermo, in un 2018 che ha visto la squadra rosanero aprire e chiudere l’anno in testa alla classifica di serie B. In mezzo, però, ecco anche tanti alti e bassi: il primo posto, infatti, è rimasto tale per poco nella stagione 2017/18, con l’Empoli che ha poi preso il sopravvento e vinto il campionato, seguito dal Parma (anch’esso promosso in serie A) e da Frosinone e Palermo. Un anno ricco di avvenimenti per il club di viale del Fante, che sarà ricordato soprattutto per quanto accaduto in campo e fuori, con quello che la maggior parte dei tifosi si augurava: il tanto atteso passaggio di proprietà, con l’addio di Zamparini dopo 16 anni di presidenza in rosanero e l’arrivo della proprietà inglese, registrato proprio negli ultimi giorni dell’anno.
Ma andiamo con ordine. Il 2018 del Palermo comincia in vetta alla classifica di serie B: i rosa, a dicembre 2017, si erano laureati Campioni d’inverno chiudendo il girone d’andata con 39 punti, davanti a Frosinone (37), Empoli e Bari (34) e Parma (33). La squadra rosanero, allora allenata da mister Tedino, sembrerebbe dunque navigare a vele spiegate verso il ritorno in serie A. Così però non è, l’Empoli disputa un girone di ritorno monstre e supera presto i siciliani, poi i rosa perdono punti importanti per strada (soprattutto nelle ultime giornate dove c’è da registrare anche il cambio in panchina con l’arrivo di Roberto Stellone) e devono accontentarsi dei play off. Agli spareggi promozione i rosanero superano il Venezia in semifinale e trovano in finale il Frosinone: dopo il 2-1 del Barbera, nel match di ritorno allo Stirpe succede di tutto: i ciociari vincono 2-0 e festeggiano la promozione, ma quella gara passerà alla storia come la partita dei palloni lanciati in campo dagli spalti e dalla panchina frusinate.
Il Palermo fa parlare di sé anche fuori dal campo: mentre Zamparini continua a cercare acquirenti, infatti, il 29 marzo il Tribunale respinge l’istanza di fallimento presentata dalla Procura nei confronti della società. Per il club si tratta di una vittoria importante anche se nei mesi successivi tante ombre si addenseranno sul percorso che portò a questa sentenza. L’accusa nei confronti di Zamparini e del club sarà di sentenza pilotata anche per via di alcune intercettazioni telefoniche che vedevano coinvolti il patron friulano e l’avvocato, riguardanti una conversazione con Sidoti, uno dei giudici delegati a pronunciarsi proprio sull’istanza. Anche l’estate dei rosanero si è rivelata bollente fuori dal campo: durante il ritiro, il Palermo non sapeva ancora in quale categoria avrebbe giocato per via dei ricorsi nei confronti del Frosinone per ottenere il ripescaggio in serie A. Dopo tantissimi tira e molla, i rosa vengono confermati in serie B e al Frosinone viene comminata soltanto una piccola ammenda anche se dopo diverse sentenze, la Corte Sportiva d’Appello stabilirà come la mano del Giudice Sportivo sia stata troppo morbida. Rosa dunque beffati e in serie B.
Nel frattempo, alla fine di agosto, un nuovo campionato comincia: i rosa riescono a confermare quasi tutti i pezzi pregiati nel corso del calciomercato (a eccezione di La Gumina e Coronado), riuscendo a trattenere i vari Rispoli, Nestorovski e rinforzandosi con gli arrivi di Brignoli, Salvi, Haas, Puscas, Falletti e Mazzotta. Il campionato ricomincia con Bruno Tedino in panchina, ma l’allenatore trevigiano viene esonerato alla quinta giornata dopo la sconfitta di Brescia (e dopo un avvio che aveva visto i rosa collezionare due pareggi e due vittorie). Al suo posto torna Roberto Stellone nella staffetta che si era verificata già anche l’anno prima. E i risultati sono sorprendenti: il tecnico romano colleziona ben 13 risultati utili consecutivi, con un bilancio di otto successi e cinque pareggi, arrivando al giro di boa in vetta con uno score di 37 punti. Nel frattempo, i rosa segnano tanto e subiscono meno di tutti (con Stellone mai più di un gol incassato in una singola gara) e chiudono il girone d’andata con la miglior difesa (13 i gol subìti). E se è vero che i campionati si vincono prendendo meno gol degli avversari…