Nell'ultima partita dell'anno i rossazzurri tornano a vincere. Ma non festeggiano insieme ai tifosi, mai così pochi in questa stagione. In curva nord contestazione a Pulvirenti e lo striscione «Abbiamo finito la pazienza». Applausi per Liverani che torna in porta al posto del fischiato Bastianoni
Calcio Catania, vittoria senza festa Doppietta Calil: 3-0 alla Paganese
L’ultima partita dell’anno il Catania la gioca al Massimino. Con l’occasione, la società fa a tutti gli auguri di buon Natale attraverso un messaggio che appare sul megaschermo dello stadio. Poco sotto, i tifosi della curva Nord avevano già esposto lo striscione con su scritto:«Abbiamo finito la pazienza». Dopo il pareggio racimolato a Melfi sono salite a sette le gare in cui la squadra ha ottenuto una sola vittoria . E durante i 90 minuti della sfida contro la Paganese, dagli spalti, partono pure dei cori espliciti verso il patron Antonino Pulvirenti: «Lascia Catania». I tre gol – doppietta di Calil e rete di Pelagatti – stavolta valgono i tre punti. Ma tra squadra e tifosi, a fine partita, scende il gelo nonostante il Natale sia alle porte.
Di ritorno dalla Basilcata, come punizione Pancaro ha revocato i permessi familiari concessi ai suoi calciatori. L’avvio della gara contro la Paganese mostra la formazione rossazzurra più arrabbiata rispetto alle ultime uscite. La squadra ha perso il precedente confronto casalingo, non vince tra le mura amiche da tre partite ed è in trasferta che ha raccolto più punti. Bisogna attendere più di un quarto d’ora di studio perché arrivino i primi sussulti: Russotto, da posizione defilata sulla destra, conclude in diagonale ma sul fondo; Musacci, servito poco fuori dall’area di rigore, impegna il portiere avversario con un tiro dritto e potente, parato in due tempi. Il Catania continua a spingere e ottiene il vantaggio al 24esimo. Palla a Nunzella, che la passa ad Agazzi, che l’appoggia a Russotto, che fa partire il cross per Calil: colpo di testa, a schiacciare la sfera verso il palo, gol. Il raddoppio segue dopo sei minuti. Russotto crossa di destro, Scarsella colpisce di testa, Marruocco devia sulla traversa che a sua volta restituisce il pallone al mittente, Russotto. Nuovo cross, ma stavolta destino, destinatario e destinazione finale sono diverse: passaggio rasoterra a Pelagatti, tiro di piatto a porta quasi vuota, rete.
Oltre al Catania in vantaggio di due gol, la novità della partita contro la Paganese è anche un’altra. Ma emerge solo sul finire del primo tempo. Cunzi, attaccante degli ospiti, solo davanti alla porta rossazzurra, indirizza il pallone verso la rete. Ma tra la sfera e la linea del gol si materializza il palmo giallo del guantone indossato dal portiere del Catania, che non è più il fischiato Bastianoni. Dopo i tre gol presi a Melfi, quindici nel totale delle precedenti undici gare, gioca Liverani, che si riprende posto da titolare e applausi del pubblico. Ne riceve di più, nel secondo tempo, il portiere della Paganese Marruocco. Il più anziano tra i giocatori in campo, dopo essere intervenuto con le mani su di un’azione offensiva del Catania, scatta palla al piede oltre il dischetto del rigore, supera il limite dell’area e di corsa, poco dopo avere sconfinato nella metà campo rossazzurra, fa partire un pallonetto diretto non verso i compagni all’attacco, ma verso la porta di Liverani. La traiettoria non trova il gol ma la sola intenzione vale il divertimento e gli applausi del pubblico. L’estremo difensore ringrazia, alzando un braccio della sua divisa verde. Resta l’azione più pericolosa firmata, nella ripresa, dagli ospiti.
Succede poco altro per buona parte del secondo tempo. E quasi tutto fuori dal terreno di gioco. Russo battibecca con Pancaro per non essere entrato in campo. Poco distante, il numero diciotto della Paganese, che si prepara a entrare in campo, sfoggia un copricapo arancione non convenzionale, che pare una parrucca e che deve togliere prima di entrare in campo. I presenti allo stadio, nell’attesa del fischio finale, parlano di questo e di quanto pochi siano: settemila e poco di più, in questa stagione il numero di spettatori al Massimino non è mai stato così basso. Ma i pochi presenti si fanno sentire: sostengono la squadra e contestano Pulvirenti. Al 35esimo l’attenzione torna sul campo. Garufo serve un cross, basso e veloce, all’interno dell’area di rigore. Calil lo intercetta e, col pezzo più sporgente del suo scarpino, lo devia tra palo e portiere: 3-0, doppietta. A risultato acquisito, Lulli, entrato da sei minuti, commette fallo e si becca il giallo, protesta e si guadagna il rosso. Va a sommarsi a Russotto e Agazzi, ammoniti, che come lui salteranno la prossima partita di campionato. Ma l’imprevisto non incide sul risultato, vale l’ingresso in campo dell’imbronciato Russo e poco toglie alla seconda vittoria in otto turni. Che però, nonostante l’invito dei tifosi, i calciatori rossazzurri rifiutano di festeggiare sotto gli spalti.
«Non siamo andati sotto la curva perché è vietato in occasione di contestazioni da parte dei tifosi», spiega il difensore rossazzurro Pelagatti. Le curve sembravano sincere quando hanno chiesto ai calciatori di festeggiare con loro il successo sulla Paganese. «Abbiamo preferito salutarli da lontano per evitare problemi, considerato che l’ultima volta ci avevano contestato. Ma la vittoria è dedicata a loro». Il Catania tornerà in campo a gennaio. «Utilizzeremo la pausa del campionato per migliorare la condizione atletica – dice l’allenatore del Catania, Giuseppe Pancaro – Nelle ultime sette gare abbiamo raccolto meno di quanto meritato». In porta è tornato Liverani: «Si è fatto trovare pronto al momento in cui l’ho chiamato in campo. Questo non significa buttare la croce addosso a Bastianoni».