La sicilia può tirare un sospiro di sollievo: finalmente, dopo i successi registrati in tutte le recenti tornate elettorali, il megafono, il movimento che fa capo al presidente della regione siciliana, rosario crocetta, e alò senatore giuseppe lumia si trasformerà in un vero e proprio partito.
Caffé amaro/ Rinasce il Megafono: alle elezioni nuovi successi con Michela Stancheris?
La Sicilia può tirare un sospiro di sollievo: finalmente, dopo i successi registrati in tutte le recenti tornate elettorali, il Megafono, il movimento che fa capo al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e alò senatore Giuseppe Lumia si trasformerà in un vero e proprio partito.
L’annuncio arriva nel momento in cui lo scontro con il PD è all’acme. Crocetta e i suoi, come in una sorta di sfida, invece di cedere alle richieste del Partito Democratico che vuole un rimpasto, rispondono picche e tirano fuori dal cassetto polveroso l’idea della nuova formazione che ora “avrà uno Statuto e si strutturerà”.
E come? Probabilmente dando una casa a quegli assessori che Crocetta ha tentato di scaricare al PD, ma che il PD non riconosce. A partire da Nelli Scilabra, pupilla del senatore Beppe Lumia (che ovviamente è nella ‘costituente’ di questo nuovo partito) che si è distinta per avere portato il caos più assoluto nel settore della Formazione professionale.
E a quei deputati che ancora aspettano un qualche ‘riconoscimento’ da Crocetta per avere mollato i partiti di provenienza ed essersi imbarcati sulla zattera del governatore.
Insomma, proprio quello di cui la Sicilia aveva bisogno. Un nuovo partito che mette insieme personaggi e interpreti che ben rappresentano il disastro politico-amministrativo di questa maggioranza e di questo Governo.
E, per rimanere in tema di esperienze ‘brillanti’, supponiamo che, alle prossime elezioni, la capolista del Magafono potrebbe essere Michela Stancheris, che magari potrebbe ripetere il grande ‘successo’ delle elezioni europee. Magari potrebbe presentarsi in tandem con Daniela Cardinale, la figlia di Totò da Mussumeli, mandata in Parlamento al posto del papà, e che con il PD ha già fatto due legislature.
L’armata Brancaleone, al confronto, può solo impallidire.