Una cosa è lasciare un gruppo parlamentare per dissidi o chissà che. Altra cosa è 'tradire' i principi che hanno costituito la base della propria esperienza politica. Almeno così è nel mondo ideale. In quello reale, invece, si cambia idea come si fa con la camicia. E da nemici dei poteri forti, ci si può trasformare in veri e propri alleati.
Caffé amaro/ Ars, Venturino nemico dei grillini e nuovo amico dei petrolieri
Una cosa è lasciare un gruppo parlamentare per dissidi o chissà che. Altra cosa è ‘tradire’ i principi che hanno costituito la base della propria esperienza politica. Almeno così è nel mondo ideale. In quello reale, invece, si cambia idea come si fa con la camicia. E da nemici dei poteri forti, ci si può trasformare in veri e propri alleati.
Parliamo di Antonio Venturino, vice presidente dell’Ars ed ex deputato del Movimento 5 Stelle. Che sta armando una ‘guerra’ tutta mediatica contro i suoi ex compagni di partito. Rei, secondo lui, di avere assunto, troppi collaboratori. Ovviamente tutto alla luce del sole e mentre rinunciano a metà delle loro retribuzioni da parlamentari.
Cosa ha scatenato l’ira di Venturino? Probabilmente, la nuova richiesta di dimissioni dal Consiglio di Presidenza dell’Ars, che il capogruppo grillino ‘Giancarlo Cancelleri, gli ha rivolto in Aula un paio di giorni fa. “E’ lì non per la sua statura politica, ma perché era stato designato dal M5s che oggi si ritrova nella paradossale situazione di non avere rappresentanti nel Consiglio di Presidenza”.
Ma, la cosa che lascia di stucco, non è tanto la faccia tosta con cui continua ad occupare una poltrona che era destinata al M5s. Quanto il radicale cambiamento delle sue posizioni riguardo a temi importanti come la lotta ai poteri forti che in Sicilia pascolano alla grande accaparrandosi risorse e distruggendo l’ambiente.
Venturino è, infatti, tra i deputati (qui l’elenco completo dei 44 ascari) che hanno votato a favore dell’abbassamento delle royalties a carico delle compagnie petrolifere. Un ‘regalo’ vergognoso alle varie Eni, Lukoil e così via. L’anno scorso proprio il suo ex partito aveva condotto una battaglia senza precedenti per portarle a quota 20%. E lui c’era.
Quest’anno ha cambiato idea. Che questa proposta arrivi dal Governo Crocetta (molto vicino sia all’ Eni che a Confindustria Sicilia) non sorprende. Ma che un ex grillino possa trasformarsi in un lacché dei petrolieri è davvero incredibile. Quasi quasi dà ragione a chi pensa che dal Movimento 5 Stelle voleva solo un passaggio all’Ars.
Non vorremmo che la storia dei collaboratori dei grillini fosse in realtà un modo per distrarre l’opinione pubblica da quello che lui sta combinando in Aula… Insomma ad occhio e croce, ci sembra molto più grave il suo regalo ai signori dell’oro nero che un contratto a dei ragazzi che lavorano per un gruppo parlamentare…
Ars, ecco a voi i nomi degli amici dei petrolieri (e nemici dei siciliani)