Arrivano da San Gregorio e hanno deciso di puntare le loro risorse ed energie su una hamburgheria su quattro ruote che in un paio di settimane ha già girato tra festival ed eventi. «Avevamo una bottega ma affitto, bollette e tasse non ci davano la possibilità di andare avanti», raccontano a MeridioNews
Burgermen, foodtruck di quattro giovani catanesi «Panini itineranti e soltanto prodotti del territorio»
Quattro cuori e un foodtruck. Si chiama Burgermen ed è in strada da poco più di due settimane l’hamburgeria itinerante ideata da due ragazzi di San Gregorio e dalle loro giovani fidanzate. Il 29enne Fortunato La Rosa e il 31enne Marco Raciti hanno debuttato domenica 23 aprile durante una sagra a San Piero Patti (Messina), si sono appostati un paio di giorni in piazza Europa e al lungomare di Catania e per l’1 maggio hanno scelto il pubblico della festa dei Fiori alla villa Belvedere di Acireale. «Abbiamo portato lo standard dei locali di qualità su quattro ruote – racconta a MeridioNews Fortunato, che lavorava in una ditta di ascensori recentemente trasferita all’estero -. Ho deciso di rimanere qui e non lasciare la mia città, anche se non è la scelta più semplice». Dopo essere stato per due anni alla «disperata ricerca di un lavoro», Fortunato e la fidanzata Alessandra hanno deciso di affittare una bottega al centro di Catania dove preparare panini di qualità.
«Siamo partiti senza un euro e abbiamo chiuso dopo qualche mese», spiega il ragazzo. «Tra l’affitto troppo alto, le bollette, le tasse e i contributi non riuscivamo a rientrare con le spese», aggiunge Alessandra, 28 anni, studentessa in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Per non abbandonare l’idea degli hamburger però i due hanno coinvolto la sorella di Fortunato, Debora, e il suo fidanzato Marco. «Durante un viaggio all’estero ai ragazzi è venuta l’idea del foodtruck», spiega Debora, 25 anni, finora costretta ad abbandonare le ambizioni professionali per accudire la mamma non vedente.
Se la folla non arriva dagli hamburger saranno questi ultimi ad arrivare alla folla. Attraverso un furgone di vetro resina, ferro e acciaio assemblato in Sicilia e costato circa 40mila euro. «Abbiamo cercato il mezzo più adatto in tutto il Nord Italia – raccontano – ma nessuno rientrava nei parametri. Il nostro ha servizi igienici, lavandino, griglia, frigo, freezer, affettatrice, friggitrice e tutto ciò che serve per cucinare e per la pulizia». Oltre alla licenza per essere itineranti e il nulla osta per sostare in un posto per un massimo di otto ore consecutive. Sufficienti per attrarre un discreto numero di affamati e curiosi. Tra i clienti c’è chi segue il loro itinerario sulla pagina Facebook, ma anche amici e gente che si trova a passare per caso mentre porta a passeggio il cane o al ritorno dalla palestra e si lascia tentare dal menù. «Quando ci vedono si avvicinano incuriositi, fanno tante domande e assaggiano i panini con la carne di maiale, pollo e vitello o quelli vegetariani. Ma anche gli stuzzichini, come patatine, nuggets, ali di pollo e anelli di cipolla, e i dolci, tra cui cuore caldo, muffin e donut».
Ce la sta mettendo tutta questo quartetto di giovani con la fissa per l’ecologia – non usano buste di plastica per non inquinare – e tanti progetti da realizzare. «Siamo disponibili anche per catering o feste di compleanno, proprio per questo forniamo anche un menu versione mini per i più piccoli». Garantito anche da prodotti genuini scelti con cura dai fornitori di fiducia, tutti nella provincia di Catania. «Non vogliamo allontanarci troppo per non perdere i nostri contatti», chiarisce Fortunato, che finora è stato accolto in modo positivo dai catanesi. «Non abbiamo avuto alcun problema, evitiamo di invadere gli spazi degli altri cercando punti favorevoli che non diano fastidio», aggiungono le ragazze, che travolte dalla ventata di novità sognano già il futuro. «Fantasticando abbiamo parlato di aprire un nuovo foodtruck offrendo prodotti diversi – confessano – prima però bisogna rientrare nelle spese, poi magari potremmo acquistare un mezzo più piccolo e metterci on the road».