Bufera sul Palermo, accertamenti della Procura sul club Il legale della società: «Nessuna istanza di fallimento»

Chi si attendeva novità importanti sul fronte societario e sul passaggio di proprietà è destinato a rimanere deluso. Il Palermo balza infatti nuovamente agli onori delle cronache, ma lo fa per ben altro. Dopo la retrocessione in serie B e in attesa che si concretizzi il tanto atteso closing, sembra proprio non esserci pace per il Palermo. Il club di viale del Fante, infatti, è stato travolto quest’oggi dalla notizia secondo la quale la Procura del capoluogo siciliano avrebbe avviato accertamenti preliminari per decidere se chiedere il fallimento della società. Non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati, ma tutto ciò deriva dalle richieste avanzate da alcuni creditori, soprattutto consulenti e procuratori. A questo punto, il passaggio di consegne della società dalle mani di Zamparini a quelle di Baccaglini, che spunta già come presidente all’interno dell’organigramma societario nonostante non abbia ancora acquisito il club, potrebbe essere messo a rischio proprio da questa situazione.

I debiti del club rosanero ammonterebbero a circa 120 milioni di euro. La Procura, a questo punto, dovrà acquisire tutti gli elementi necessari per verificare se considerare il Palermo insolvente e dunque accertare se esistono le condizioni per chiedere il fallimento. La Guardia di Finanza avrebbe già cominciato a raccogliere tutto il materiale necessario per gli accertamenti che dovranno essere coordinati dall’ufficio diretto da Francesco Lo Voi. Il monte debiti sarebbe talmente pesante che neppure la cessione dell’intera rosa basterebbe per coprirli. La replica è affidata alle parole rilasciate all’Ansa dall’avvocato del club, Enrico Sanseverino: «Non esiste alcuna istanza di fallimento della società Palermo Calcio presentata dalla Procura – spiega il legale –. Non esiste alcuna esposizione debitoria della società per 120 milioni e a oggi non è stata eseguita alcuna attività di acquisizione di documenti o altro da parte della Finanza».

Nel primo pomeriggio è arrivata anche una nota pubblicata sul sito ufficiale della società e firmata proprio dall’avvocato Sanseverino e dall’avvocato Pantaleone: «In relazione a quanto riportato oggi dal quotidiano Giornale di Sicilia sulle esposizioni debitorie a carico dell’U.S. Città di Palermo ed al potenziale rischio di fallimento, i legali della Società smentiscono il contenuto dell’articolo. In particolare, nessuna attività, ad oggi, è stata effettuata dalla Guardia di Finanza per acquisire e/o sequestrare documentazione fiscale del Palermo Calcio. Nessuna informazione di garanzia in merito è stata mai notificata a Maurizio Zamparini né parimenti risultano procedure presso la sezione fallimentare del Tribunale di Palermo». Il comunicato si conclude con una precisazione: «Per completezza, si precisa che la gestione economica dell’U.S. Città di Palermo, come tutte le società calcistiche, è controllata costantemente dalla Covisoc (organo di vigilanza delle società calcistiche) ed i relativi bilanci sono regolarmente certificati dalla società di revisione».

Contattato dall’Ansa, anche Zamparini ha poi voluto replicare alle notizie circolate quest’oggi: «Leggo sgomento quanto pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia in prima pagina: sono assurde falsità che non hanno alcun riscontro nella realtà dei bilanci e scritture contabili del Palermo Calcio, certificati semestralmente da un organo di controllo ineccepibile come la Covisoc. Scritture che sono al vaglio della diligence che sta effettuando il fondo inglese con Paul Baccaglini per il closing del passaggio di proprietà. È stato dato immediato incarico agli avvocati Enrico Sanseverino e Francesco Pantaleone – prosegue il patron friulano – di accertare presso la Procura, che l’articolo del Giornale di Sicilia chiama in questione, la gravità di quanto accaduto proprio in occasione di un evento importantissimo come la cessione della proprietà del Palermo ed i progetti di rilancio e costruzione dei nuovi impianti sportivi: stadio e centro sportivo. Il Palermo Calcio è una società sanissima, ha sempre onorato e onora tutti i suoi impegni pagando regolarmente e rispettando tutte le scadenze». Qualche contenzioso in passato è esistito e lo stesso Zamparini non lo nasconde: «Ci sono, come risaputo poiché da noi comunicato dei contenziosi con i procuratori per i quali la società ha presentato da tempo esposto alla Procura della Repubblica di Palermo, in quanto ravvisato il reato di truffa ed estorsione. A tal proposito, oggi ero presente a un arbitrato del Tas di Losanna per i procuratori di Paulo Dybala. Quanto pubblicato oggi dal Giornale di Sicilia è falso, inattendibile e delittuoso. I nostri avvocati agiranno di conseguenza. Gli uffici amministrativi e il direttore amministrativo del Palermo Calcio, Daniela De Angeli, sono a disposizione di tutti gli organi d’informazione ed istituzionali per illustrare i bilanci trasparenti del Palermo Calcio e chiarire la non reale corrispondenza con quanto pubblicato».


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Nessuna persona iscritta nel registro degli indagati, ma si valutano le richieste dei creditori per verificare se considerare il club insolvente e se esistono le condizioni per chiedere il fallimento. I debiti ammonterebbero a 120 milioni. La replica dell’avvocato Sanseverino: «Non esiste alcuna esposizione debitoria».

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