Parte da Palermo il viaggio del più tradizionale dei dolci siciliani rivisto in una sua originale versione contemporanea. Per arrivare a Milano, e più precisamente alla quattordicesima edizione di Identità Golose, il prestigioso congresso italiano di cucina d’autore ideato da Paolo Marchi. L’appuntamento è previsto per domenica 4 marzo all’interno dello spazio allestito da Petra, main sponsor della kermesse meneghina: qui una platea di ospiti e giornalisti potrà conoscere la ricetta dell’innovativo dessert e scoprirne i preziosi ingredienti. Un’occasione unica per trasmettere il valore dei buoni cibi e l’orgoglio della tradizione dolciaria siciliana che vola ad Identità Golose Milano scoprendo una nuova veste, più attuale e contemporanea.
Un dessert 2.0, dal cuore caldo e voluttuoso, che guarda al futuro pur rimanendo legato alle radici e agli ingredienti del territorio siciliano, un dolce pronto a conquistare i più critici addetti del settore presenti all’autorevole kermesse milanese. Buccellato 2.0 è un dolce inedito che si ispira alla tradizione e partecipa all’iniziativa “A Palermo mangiare è cultura”. L’esperimento coinvolge numerosi bar e ristoranti della città e ha lo scopo di omaggiare turisti e palermitani della possibilità di gustare piatti in edizione speciale per festeggiare questo importante traguardo per il capoluogo siciliano.
Buccellato 2.0 è un dolce da sera, servito al piatto e presentato in una versione più leggera e contemporanea, dove la tradizionale frolla diventa un crumble di biscotto realizzato con un originale mix di farine (la farina Petra monococco e la farina Petra 1 col gusto della farina di mandorle) mentre la frutta secca, presente nella versione tradizionale del dolce all’interno del corroborante ripieno, diventano elementi croccanti da cercare nel piatto: qui una cascata di noci, ceci e nocciole spezzettate grossolanamente accompagnano un’elegante crema chantilly all’arancia, che racchiude in modo voluttuoso gli aromi e sapori più identitari dell’isola.
«È un crumble, ma è anche il dolce che mangiavamo a casa della nonna – afferma Saverio Borgia, uno dei fondatori di Bioesserì – ci fa rivivere le stesse sensazioni di quei dolci che è più facile trovare nei panifici che nelle pasticcerie. Adesso però è possibile rivivere l’antico sapore in un dolce perfettamente congeniale a una lista dessert, senza per questo perdere il folklore e i colori di una terra multiculturale come Palermo».
«L’obiettivo è quello di far rivivere sapori antichi, sensazioni che provavamo da bambini trasposti in un piatto moderno» spiega lo chef Alessandro Marchese. Un dolce che guarda alla tradizione ma anche al futuro e che fa della consapevolezza sulla scelta delle materie prime il suo elemento identitario e rappresentativo, perfettamente in linea con la filosofia del marchio Bioesserì.
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