L'affidamento dell'incarico a Domenico Fiorito per la guida del Corpo di polizia municipale non è stato condiviso dall'opposizione in Consiglio comunale perché fatto «su misura», dicono. «Atto provvisorio. Non rispondo alle polemiche», replica Pino Firrarello
Bronte, fa discutere la nomina del comandante dei vigili «Scelta del sindaco sulla fiducia senza fare un concorso»
Non è passato nemmeno un mese dall’insediamento, ma la nomina del nuovo comandante della polizia municipale di Bronte è tra i temi al momento più contestati dall’opposizione in Consiglio comunale. La scelta dell’attuale primo cittadino Pino Firrarello di affidare, almeno temporaneamente, la guida dei vigili urbani a Domenico Fiorito con una nomina a intuitu – ovvero un atto diretto alla persona, su base fiduciaria, che esclude la scelta attraverso un concorso – è al centro del dibattito politico e cittadino. Avvocato di professione e con un passato trascorso a gestire le operazioni del centro accoglienza per migranti di Mineo, Fiorito viene indicato dall’ex sindaco Graziano Calanna e dal resto dell’opposizione come persona vicina all’ex senatore di Forza Italia – e oggi primo cittadino di Bronte – e per questo, sempre secondo i consiglieri, è stato scelto per ricoprire il posto. Il nuovo comandante della municipale, attualmente in carica, è stato ufficializzato con una determina dello scorso 26 novembre. Ma, a essere contestate, sono le modalità contenute nell’avviso di marzo con cui il sindaco ha deciso di scegliere il profilo tra le figure appartenenti alla categoria degli egli ex articolo 110.
L’incaricato, come riportato nel documento degli uffici comunali «verrà nominato dal sindaco come previsto dall’articolo 50 delle norme del Tuel (Testo unico enti locali)». Per la scelta dei candidati è stata prevista la presentazione e la valutazione di un curriculum formativo, passando dal colloquio. Tra i requisiti specifici richiesti per il posto da comandante della polizia municipale venivano menzionati la «laurea o il diploma di laurea in giurisprudenza o eventuali titoli equipollenti. Esperienza nei settori della ricerca o della docenza universitaria». La durata dell’incarico, a tempo pieno e indeterminato – sempre da quanto riportato dagli atti comunali – è limitata fino all’espletamento di pubblico concorso e comunque non superiore al mandato del sindaco. Tuttavia la scelta intrapresa dal sindaco Firrarello di scegliere una figura, seppur provvisoria, senza passare da un concorso aveva già messo sul piede di guerra le opposizioni, che lo scorso maggio, senza che ancora era stato annunciato il nome del nuovo comandante, avevano prodotto un documento in cui si chiedeva l’annullamento in autotutela del procedimento.
L’atto è stato firmato dall’ex sindaco Calanna e dai consiglieri Samanta Longhitano, Maria Cristina Castiglione, Chetti Liuzzo, Giuseppe Ruffino, Mauro Petralia, Giuseppe Di Mulo e Maurizio Gorgone. I consiglieri si sono rivolti sia agli organi comunali, anche alla Procura, al prefetto e all’assessorato Enti locali sostenendo che, nonostante la scelta di dirigenti esterni su base fiduciaria del sindaco sia prevista dall’articolo 110 del Tuel, lo stesso «non li esonera dallo svolgere procedure concorsuali o simili – sottolineano – In questo caso la selezione è stata resa pubblica, quindi aperta a tutti, e pare assumere una selezione comparativa». Quindi, continua la nota dei consiglieri «risulterebbe assai dubbia la compatibilità costituzionale della norma di riferimento, dal momento che il conferimento degli incarichi dirigenziali a soggetti esterni comporterebbe delle responsabilità: nel fatto specifico non si parla di una scelta di indirizzo politico, come previsto dalla norma che permette di intraprendere incarichi fiduciari. Per questo motivo, secondo i consiglieri, andava necessariamente svolto un concorso. Inoltre – conclude la nota – Mancherebbe la motivazione chiara all’attribuzione dell’incarico». A questo atto, il 15 giugno la stessa opposizione consiliare ha prodotto una mozione, poi bocciata dalla maggioranza, per revocare il procedimento. Dopo poco più di un mese, il 2 agosto, viene conferito l’incarico a Domenico Fiorito.
«Nei primi avvisi per il bando ci si auspicava che venisse stilata una graduatoria, che non c’è stata – afferma a MeridioNews la consigliera Longhitano – A insospettirci sono stati anche i requisiti, rivolti solo a chi era laureato in Giurisprudenza e non a chi era in possesso di altre lauree pur valevoli per ricoprire incarichi nella pubblica amministrazione. Fiorito nel 2015 è stato candidato consigliere a sostegno di Salvatore Gullotta, vicino a Firrarello, che ai tempi non era in corsa per le Comunali perché aveva ricoperto due mandati consecutivi da primo cittadino durati dieci anni. Crediamo ci siano gli estremi per definire questa assunzione su misura – prosegue Longhitano – Tra le motivazioni relative all’incarico c’è quella di dirigente del Cara e l’esperienza acquisita con gli anni di università. Ci muoviamo sul filo del diritto: anche se le norme non vietano queste modalità, noi chiediamo una figura con requisiti più idonei e che passi da un concorso pubblico».
Effettivamente, nell’atto di conferimento dell’incarico si legge di Fiorito come un profilo con una «specifica competenza professionale», dal cui curriculum emerge una buona conoscenza dell’inglese e vanta una «notevole esperienza nella gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica presso la prefettura» e una specializzazione professionale «desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria». Il primo cittadino Firrarello, contattato dal questo giornale, non risponde a quanto sostenuto dalle opposizioni e specifica che «questo è un periodo di prova. L’incarico è valevole due anni, ma l’ipotesi del concorso non è scartata – conclude – Vedremo se la nomina andrà bene, in futuro potremo bandire delle prove per altre assunzioni».