Al campo San Teodoro di Librino, dopo l’incendio doloso della club house dei Briganti e della Librineria, è iniziata un’imponente gara di solidarietà che ha coinvolto il mondo dello sport, tante associazioni impegnate nel sociale, cantanti, teatri, artisti e numerose altre realtà. Adesso, c’è l’atteso annuncio: i Briganti avranno una nuova casa, che verrà inaugurata domenica 11 marzo. Per l’occasione ci sarà anche un momento di festa, allargato a tutti i volontari e ai sostenitori.
Volevano metterci in ginocchio ma non ci sono riusciti
Gli scout, per esempio, nelle scorse settimane hanno dato una mano a pulire la palestra rossa, un gruppo che pratica parkour si è occupato della riparazione delle finestre. Ci sono poi le donne in 4×4 che, insieme ad altri attivisti, hanno tirato su la nuova Librineria, uno spazio pensato per diffondere la cultura nel mondo degli adulti e dei più piccoli. Non solo con libri e fumetti ma anche con numerose attività collaterali, come il doposcuola destinato ai bambini che abitano nel quartiere nella periferia Sud della città. C’è poi la nuova cucina con le pareti dipinte e le aperture messe in sicurezza. «Hanno lavorato centinaia di persone», racconta a MeridioNews Umberto Bonaccorsi, allenatore della squadra under 18. «La vicinanza delle persone è stata una iniezione di forza che ci ha emozionato. Chi ha bruciato la sede voleva metterci in ginocchio ma non ci sono riusciti. Ci sono ancora tante cose da fare ma abbiamo voglia ed energia e verrà fuori un piccolo capolavoro».
Dopo il rogo di gennaio, a stringersi attorno ai Briganti è stato in particolare il mondo del rugby. Lungo tutto lo Stivale squadre più o meno blasonate si sono adoperate con serate di beneficenza, come il Biella rugby. Altri, il Piazzola rugby, hanno deciso di destinare al team di Librino 50 centesimi per ogni birra venduta. E le manifestazioni di solidarietà sono state molte anche fuori dai confini nazionali. Intanto, l’attività dentro il rettangolo di gioco a Librino non si è mai fermata. Oltre alla prima squadra, impegnata nel campionato Sicilia di serie C2, ci sono i più piccoli. Per loro la società, guidata tra gli altri da Piero Mancuso e Stefano Curcuruto, spesso organizza dei triangolari a campo ridotto. Capita quindi che si trovino di fronte i bambini e le bambine di Briganti, San Gregorio Rugby e Cus Catania.
Nati come una squadra nomade, senza un campo di gioco e con i ragazzi costretti a spostarsi in continuazione per allenarsi. Poi, nel 2012, i Briganti occupano il San Teodoro, nato nel 1997 in occasione delle Universiadi e mai ultimato. Il presente racconta di questa nuova sistemazione, in realtà, soltanto temporanea. L’obiettivo, sottolineato anche dal sindaco Enzo Bianco dopo il rogo, è quello di ricostruire una club house del tutto nuova. Operazione che, però, almeno per il momento sembra essersi fermata agli annunci.
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