«Guardate il campo San Teodoro: a Catania come a Napoli sullo sfondo ci sono i palazzi». Lo sport, da ieri, unisce due delle periferie più difficili d'Italia. Dopo una visita sotto l'Etna, gli atleti partenopei hanno deciso di mettere per iscritto le proprie emozioni. Attraverso le storie parallele di due giovani giocatori, Antonio e Gabriele
Briganti Librino, gemellaggio con Scampia rugby I napoletani: «Due vulcani, una sola passione»
«Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano». E’ questo il titolo di una lettera che lo Scampia rugby, società napoletana che ha la sua base nel notissimo e difficile quartiere di Napoli, ha dedicato all’incontro con la squadra di rugby di Catania, che ha la sua base operativa nel campo XXV aprile San Teodoro Liberato di Librino. Una storia che si snoda tra le difficoltà quotidiane e lo sport vissuto come riscatto sociale. Come nella storia di due giovani rugbisti.
Ci sono storie parallele, destinate a non incrociarsi mai. Come quella di Gabriele e Antonio. Gabriele è nato a Catania, nel quartiere ultrapopolare di Librino. Antonio è nato a Napoli, nel quartiere ultrapopolare di Scampia. Hanno in comune una sola cosa, Antonio e Gabriele: il rugby. E la rabbia con la quale scendono in campo. Una rabbia che si scioglie in pianto in caso di sconfitta.
Da ieri, le storie parallele di Antonio e Gabriele hanno trovato un altro punto di incontro. Da quando i Briganti di Librino e lo Scampia Rugby hanno stretto un gemellaggio: un gemellaggio fortemente voluto dai due presidenti, Luigi Piscopo e Stefano Curcuruto. Un gemellaggio che si è concretizzato con la visita in terra catanese del presidente napoletano. Un incontro iniziato venerdì, con il presidente napoletano che ha assistito all’allenamento dei Briganti e si è intrattenuto con i giocatori, l’allenatore e i dirigenti per una serata a base di birre e taralli.
Hanno in comune una sola cosa, Antonio e Gabriele: il rugby. E la rabbia con la quale scendono in campo. Una rabbia che si scioglie in pianto in caso di sconfitta.
Un incontro con la dirigenza, invece, si è avuto sabato durante un pranzo ufficiale. Si è parlato di sport, di progetti sociali e di possibili tornei amichevoli da disputare al termine del campionato. Il momento più toccante è stata la visita al campo da gioco di San Teodoro, allagato per le abbondanti piogge abbattutesi su Catania nella settimana precedente: solo lì il presidente napoletano Luigi Piscopo ha toccato con mano le difficoltà con le quali quotidianamente i librinesi devono confrontarsi, a partire dal campo argilloso e mai terminato, agli spogliatoi e alla club house vandalizzati, alle palestre e alle dispense saccheggiate regolarmente. Domenica 25, giorno della doppia trasferta ragusana – sia l’under 14 che la prima squadra impegnate contro l’Audax Ragusa -, è stato un giorno sportivamente negativo, ma ha segnato il momento più alto del fine settimana, con lo scambio delle magliette da gioco tra i presidenti. Ma i momenti di maggiore impatto si può riassumere in questa serie di immagini che valgono più di mille parole.
La chiusura del weekend lungo è arrivata lunedì, quando Alberto, terza centro nativo di Librino, ha portato il presidente in giro per il quartier generale dei Briganti.
Un weekend lungo che ha segnato l’inizio di una storia fatta di collaborazione, condivisione ma soprattutto amicizia. Per fare in modo che le storie di Antonio e Gabriele si incrocino e non si sentano più soli, nel nome della palla ovale.