Brescia – Palermo: pareggio e tifosi lombardi “diversamente civili”

di Gabriele Bonafede

Nella consueta rassegna pomeridiana di “90mo minuto”, la giornalista di Rai sport definisce “di discriminazione territoriale” i cori di una parte dei tifosi bresciani.  Complimenti: è un bell’eufemismo per dire “cori razzisti” che, per fortuna, questa volta sono stati d’intensità e gravità limitata, almeno a giudicare dai racconti dei testimoni.

Tifosi “Cuori emigrati Palermo” a Brescia. Foto tratta dal gruppo facebook “Rosanero girls”

In realtà, a parte qualche coro contro la gente del Sud c’è stato di peggio, o di molto meno-meglio: il mancato rispetto di un minuto di silenzio per le vittime della strage di Lampedusa di tre giorni fa.

Abituati ad atteggiamenti ben peggiori da parte dei tifosi nella cosiddetta “Padania” ci sembra giusto utilizzare la stessa terminologia e chiamarli, cordialmente, “diversamente civili”.

A Palermo abbiamo visto in pochi la prima mezzora, causa temporale e conseguente black-out Sky che ha evidenziato una tecnologia contemporanea diversamente efficiente. Una partita che si è rivelata a tratti diversamente divertente ma, per fortuna, a tratti anche diversamente noiosa.

Iachini presenta una formazione diversamente logica, lasciando il meno-peggiore (ma anche il migliore) centrale in rosa, Andelkovic, in panchina e mettendo al suo posto un giocatore diversamente amato dai tifosi rosa, e non poco discusso, localmente e geograficamente, come Munoz.

Il Palermo parte non male (o, ciò che è lo stesso, parte forte)  ma con un Hernandez diversamente in palla oggi. L’uruguagio  non arriva all’appuntamento con un gol diversamente difficile su suggerimento impietoso di Dybala. E poi con due tiri da lontano che esaltano le doti, quelle si chiare e nette, del portiere bresciano Cragno.

Andrea Caracciolo festeggia. Foto tratta dal sito facebook Brescia Calcio.

Poi quasi esclusivamente Brescia con una serie di avvicinamenti al gol, segnato infine grazie a uno stupendo stop di petto e tiro a volo del solo giocatore in campo che ha dimostrato di essere un fuoriclasse, per lo meno in questa partita: Andrea Caracciolo. Inizialmente innescato, nella dinamica dell’azione, da un colpo di testa diversamente logico di Munoz.

Il primo tempo finisce con un cross territorialmente sbagliato di Verre, che finisce quasi in gol (traversa): diversa fortuna nella diversa sfortuna per il Palermo.

Nel secondo tempo Iachini riplasma l’assetto tattico con due cambi diversamente illogici: entrano Andelkovic per Verre e il gioiello Belotti per Di Gennaro. Il Palermo cambia passo e si procura una paio di occasioni, tra cui un gol diversamente valido, proprio di Andelkovic, eseguito con la parte finale della metà-superiore del corpo (insomma, di testa), ma  in sospetta posizione di non-fuorigioco. Gol realmente annullato.

Il gol vero arriva con la testardaggine di Barreto che in scivolata riesce a servire Belotti smarcatissimo in area. Tiro potente, eseguito a volo e con metodi da sala operatoria: nel precisissimo spazio in cui il portiere non può arrivare e la porta è inquadrata. Il gioiello-baby rosa, che tutti vorremmo vedere più spesso in campo, magari insieme a Lafferty, festeggia mimando la cresta del gallo, o qualche atro essere diversamente umano con cresta, o ancora un sicilianissimo (e a Brescia territorialmente non gradito) Giufà.

Belotti gol e cresta. Foto tratta dal sito facebook “Palermo Calciomercato 24 ore su 24”.

Diversamente ordinato, il Brescia si butta in avanti. Senza grandi colpi, tranne un paio di tiri. Il Palermo va quasi esclusivamente in ripartenze, facendo segnare nel tabellino un unico tiro di Hernandez, insidioso, ma che è l’ombra di ciò che sapeva fare qualche tempo fa.

Finisce con la quasi-beffa, Caracciolo si trova solo a tu per tu con Sorrentino e in posizione diversamente irregolare.  Per diversa-sfortuna, Pisano ci mette una toppa, una pezza, una qualdirsivogliacosa, e il gol non avviene. Cori di discriminazione territoriale dei tifosi bresciani, e tutti a casa, diversamente contenti.


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