Brancaccio, scoperta una palestra abusiva Scattano i sigilli. Sanzioni a titolare e clienti

La Polizia di Stato ha scoperto e sequestrato una palestra abusiva che un 50enne di Villabate aveva allestito, senza alcuna autorizzazione e incurante delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica in atto, nel cuore del quartiere Brancaccio, in passaggio Nicola Barbato.

L’intervento è stato effettuato dagli agenti del Commissariato di P.S. “Branaccio”, nel corso degli ordinari servizi di controllo del territorio, connessi anche alle verifiche del rispetto delle misure anti-Covida19. Gli agenti, in transito lungo quella via, hanno notato dall’esterno di un edificio, al piano terra, un uomo che, accortosi del loro imminente passaggio, ha repentinamente accostato il portoncino d’ingresso, al fine di evitare che potessero scorgere quanto accadeva all’interno dei locali; ai poliziotti non è sfuggita tuttavia, da una rapida e attenta occhiata, la presenza di un ampio locale illuminato con all’interno alcuni macchinari per l’allenamento fisico, tipici delle palestre; immediata pertanto l’identificazione dell’uomo e un controllo all’interno della struttura, che ha disvelato la presenza di una vera e propria palestra, allestita in modo rudimentale, con attrezzature sportive, panche, pesi, specchi e luci diffuse; all’atto del controllo all’interno dei locali erano presenti anche due avventori intenti ad allenarsi. A gestire la palestra un 50enne di Villabate; questi non è stato in grado di fornire alcuna autorizzazione in merito all’apertura ed alla conduzione dell’esercizio, risultato pertanto totalmente abusivo, dichiarando che si trattava di una struttura che veniva frequentata dagli amici della zona.

Alla luce di quanto accertato, l’intera struttura abusiva e i macchinari al suo interno sono stati posti sotto sequestro ed il titolare sanzionato per la mancanza dei prescritti titoli autorizzatori. Al contempo, allo stesso gestore e ai due avventori sono state irrogate dagli agenti le sanzioni amministrative previste per la violazione delle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19.

(Questura di Palermo)

Silvia Buffa

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