«Contiamo di aprire a maggio». Il Parco Avventura al boschetto della playa di Catania potrebbe essere avviato prima dell’estate. La stima sui tempi è dei soci della 5 Nodi, l’impresa che ad aprile del 2014 si è aggudicata il bando di gara per la realizzazione e la gestione dei percorsi sugli alberi all’interno del più grande polmone verde della città. Un progetto pensato e lanciato dalla passata amministrazione Stancanelli e fatto proprio dall’attuale giunta guidata dal sindaco Enzo Bianco. Ma che ha sollevato numerose critiche e accuse di privatizzazione di un importante bene pubblico, o, quantomeno di poca trasparenza in una decisione che inciderà sulle abitudini di molti catanesi. Al punto che su Facebook è stato lanciato un evento per il 21 marzo dal titolo Boschetto della playa libero.
Il primo bando risale all’aprile del 2013. Sono gli ultimi scampoli dell’amministrazione Stancanelli. La gara va deserta. Il progetto viene rilanciato con un nuovo bando ad aprile del 2014. E stavolta arriva un’unica offerta: è quella della società 5 Nodi, formata da Francesco Petralia, geologo e maestro federale di canoa, Emilio Lucifora, geometra, e Pietro Ramondetta, perito elettronico. Tutti e tre sono anche tecnici rocciatori, hanno lavorato insieme nella messa in sicurezza di pareti rocciose e attività simili. Fondano la 5 Nodi un paio di settimane prima della scadenza del bando, con il preciso scopo di partecipare alla gara.
Il progetto prevede un finanziamento di 60mila euro, che viene da fondi del Ministero dell’Ambiente, esattamente dal Progetto 62. Questi serviranno a realizzare tutte le attrezzature del parco. La società ne avrà la gestione per 12 anni e in cambio dovrà spendere annualmente 33mila euro di manutenzione per l’intero boschetto. Con un rialzo dell’11 per cento sulla base d’asta che prevedeva una spesa di 30mila euro. A coordinare gli interventi di manutenzione continuerà a essere la direzione al Verde del Comune, ma verranno effettuati dalla società vincitrice dell’appalto. Negli ultimi cinque mesi del 2013 (ultime liquidazioni disponibili sul sito) il Comune ha pagato alla Multiservizi poco meno di 50mila euro (quindi 10mila euro al mese) per la custodia del boschetto.
Il parco avventura si estenderà per 4 ettari su un totale di 28. E i percorsi saranno cinque, contrassegnati da colori diversi a seconda della difficoltà: giallo (per i bambini), verde (ragazzi), e poi blu, viola e rosso. «La carrucola più lunga coprirà 180 metri», anticipano i soci.
In più, il bando dà la possibilità di realizzare un punto vendita per alimenti preconfezionati. «Sarà un chiosco-bar da 30 metri quadrati – spiegano i soci – che servirà anche da magazzino. Mentre i prezzi per accedere ai percorsi saranno nella media con gli altri parchi, non li abbiamo ancora stabiliti con precisione, ma si aggirano sui 15 euro per due ore di attività». «I percorsi progettati e realizzati – precisa il capitolato – resteranno di esclusiva proprietà del Comune di Catania, che potrà decidere di rimettere a bando la gestione dell’attività, senza che la ditta possa avanzare alcuna pretesa».
In ogni caso l’ingresso al boschetto, così come ala zona del parco Avventura sarà gratuito. Il capitolato prevede «la sola recinzione degli accessi ai percorsi avventura», che solitamente iniziano da un albero, «garantendo comunque la piena funzionalità dell’area e la libera circolazione, qualora le condizioni di sicurezza la consentano, nelle zone interessate dal passaggio dei percorsi avventura. Non può essere prevista la recinzione dell’area per non limitare la normale fruizione del Parco ad eccezione delle aree di servizio strettamente necessarie».
Saranno gratuiti anche alcuni servizi aggiuntivi richiesti dal bando. «Vogliamo realizzare qualcosa di diverso: faremo una parete per arrampicata, giochi per piccolissimi, un percorso ginnico e progetti di educazione ambientale. Tutto gratis, è nostro interesse far crescere il parco. Abbiamo avuto dei rallentamenti a causa della burocrazia – continuano – le cose sono peggiorate perché, col passaggio da un’amministrazione all’altra, sono cambiati il Rup (che adesso è il dirigente dell’Ecologia Rosario Puglisi ndr) e il direttore dei lavori. La scadenza da parte del Comune è stata rinviata di settimana in settimana. Speriamo entro questo mese di ricevere il via libera per l’inizio dei lavori». Da quel momento, secondo il bando, gli interventi dovranno essere ultimati entro 90 giorni. Ecco perché, la stima, è aprire il Parco Avventura a maggio, o comunque prima dell’inizio dell’estate.
Fin qui i fatti contenuti nei documenti e le intenzioni di chi si è aggiudicato la gara. Ma la gestione privata di una parte del parco ha scatenato critiche e dubbi. Ad alimentare questo clima è stato anche il silenzio dell’amministrazione comunale e il fatto che il boschetto è chiuso da novembre, subito dopo un’ondata di maltempo e successivamente alla morte di Patrizia Scalora, la donna su cui, mentre era seduta in piazza Cutelli, è precipitata una palma, uccidendola. Da quel momento il Comune ha avviato un’analisi approfondita delle piante sul territorio e il boschetto è stato chiuso. Quando sono state chieste spiegazioni, l’assessore competente Saro D’Agata ha risposto così: «Purtroppo il boschetto resterà chiuso a tempo indeterminato, non abbiamo abbastanza operai per ripristinarlo».
«Perché nessuno ha parlato di questa gara? Sembra quasi che i vertici dell’amministrazione e della Multiservizi non sappiano che il boschetto verrà dato in parte a privati, delimitando l’uso del maggior polmone verde della città». E’ l’avvocato Goffredo D’Antona a porre degli interrogativi. Il legale ha lanciato su Facebook un evento, Boschetto della playa libero, per il 21 marzo, a cui hanno aderito più di 400 partecipanti e dove si è acceso un vivace dibattito. «Continuano a dire che non ci sono operai, nel frattempo da un anno una ditta ha vinto la gara per la gestione e a breve si occuperà della manutenzione. Questo l’assessore lo sa?».
Le critiche si concentrano sia sull’idea alla base della scelta di realizzare un parco avventura all’interno di un’area verde urbana – «se avessero limitato l’uso della villa Bellini come l’avremmo presa?», si chiede D’Antona – sia su quello che il Comune riceverà in cambio. «Non guadagna, al massimo risparmia – continua – ma 33mila euro di manutenzione rappresentano un’ora del concerto di Capodanno (per cui il Comune ha speso 150mila euro ndr) o cinque minuti della festa di Sant’Agata (le spese dell’ente pubblico sono state di 415mila euro ndr). Inoltre in quale parte del boschetto si concentreranno i percorsi? Dove si parcheggeranno le auto? E sono previsti i servizi igienici?».
I soci della 5 Nodi, dopo aver vinto la gara, nei mesi precedenti alla chiusura del boschetto, hanno monitorato quanti cittadini usufruivano dell’area verde. «Pochi perché la gente non si sente sicura», affermano. Di tutt’altro avviso l’avvocato D’Antona. «Lo frequentavo spesso nei weekend, incontravo scout, turisti, gente in bici o di corsa. Moltissime persone. E poi non è vero che il boschetto era sporco, selvaggio sì, ma discretamente pulito per gli standard di Catania».
«Il ciclista, il corridore o la signora col passeggino che frequentavano prima il boschetto, potranno continuare a farlo per tutta la sua estensione», concludono dalla società che realizzerà il Parco Avventura. Da maggio le parole verranno sostituite dai fatti. E i Catanesi potranno valutare se la scelta del Comune sarà un’opportunità o una sconfitta per la cittadinanza.
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