La citazione è stata recapitata alla Presidenza del Consiglio e al Ministero degli Interni. Dei sette scagionati al processo di revisione del Borsellino bis, solo in cinque però si sono al momento costituiti parte civile
Borsellino, gli scagionati ora chiedono risarcimento «Un danno non inferiore ai 10 milioni per ciascuno»
«Chiederemo che il danno per ognuno non sia inferiore ai dieci milioni di euro». Una cifra enorme, a sentire l’avvocato Giuseppe D’Aquì, che insieme ai colleghi Rosalba Di Gregorio e Giuseppe Scozzola ha notificato all’avvocatura dello Stato le citazioni nei confronti del Ministero degli Interni e della Presidenza del Consiglio. Tutto per conto di alcuni degli imputati nel processo Borsellino bis, assolti successivamente con il processo di revisione. Di sette degli scagionati, cinque si sono già costituiti parte civile: si tratta di Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Gaetano Murana, Gaetano Scotto e Natale Gambino. L’udienza preliminare è prevista per il 20 settembre davanti al gup di Caltanissetta.
«La procura ritiene che i tre poliziotti che ora dovranno rispondere di calunnia, cioè Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, abbiano concorso nel falso pentimento di Vincenzo Scaratino, facendo accusare questi soggetti ingiustamente – precisa l’avvocato D’Aquì -. Intanto ci siamo già costituiti parte civile. Gli altri due assolti ancora no, potranno farlo direttamente all’udienza preliminare. In caso di condanna, il Ministero degli Interni sarebbe tenuto a risarcirli, perché all’epoca delle indagini i tre poliziotti coinvolti erano al suo servizio».
La costituzione di parte civile è già stata notificata ai tre poliziotti imputati. Successivamente i legali hanno chiesto al gup di Caltanissetta l’autorizzazione a citare i responsabili civili, appunto la Presidenza del Consiglio e il Viminale. Che ha dato infine l’assenso e ora sono partite le notifiche all’avvocatura dello Stato.