Dopo l’incontro al Mise, le tute blu faranno il punto sul progetto di rilancio fermo al palo dopo otto anni. Al momento, la priorità rimane il salvataggio dell’azienda a rischio fallimento mentre prende sempre più corpo l’ipotesi dell’amministrazione straordinaria
Blutec, domani protesta davanti ai cancelli Fiom: «Senza ammortizzatori da tre mesi»
Domani l’ennesima assemblea dei lavoratori Blutec a Termini Imerese. Dopo l’incontro al Mise la scorsa settimana, infatti, le tute blu tornano a incontrarsi alle 9.30 davanti ai cancelli dell’ex stabilimento Fiat per fare il punto sul progetto di reindustrializzazione del complesso palermitano, mai decollato dopo l’addio del colosso torinese. Al momento, la priorità rimane il salvataggio dell’azienda a rischio fallimento mentre prende sempre più corpo l’ipotesi dell’amministrazione straordinaria.
Sul tavolo, ancora, rimane irrisolto anche il nodo legato alla mancata erogazione degli ammortizzatori sociali, ferma al palo da giugno. «La scorsa settimana durante al vertice ministeriale, ci era stato assicurato che avrebbero accelerato l’iter della cigs. Oggi però è martedì e ancora non abbiamo alcuna conferma – commenta il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone -. L’assemblea sarà anche un modo per sollecitare il governo affinché sblocchi queste risorse».
Tornando al futuro dell’azienda, durante il vertice romano proprio l’attuale commissario ha suggerito l’ipotesi di una amministrazione giudiziaria di tutti i siti industriali per la tutela dell’occupazione di tutto il gruppo Blutec. Garantendo, così, il salvataggio anche per i mille operai del comprensorio termitano, 670 operai ex Fiat e 300 dell’indotto. Potrebbe essere l’occasione giusta, suggeriscono in sindacati, «per coinvolgere Fca richiamandola alle sue responsabilità».
«Il governo deve riaprire sicuramente il dialogo con Fca – conferma Mastromone -. E da questo punto di vista, se dovesse concretizzarsi l’amministratore giudiziaria, come noi ci auguriamo, è chiaro che il percorso può cambiare. Un esecutivo autorevole non avrebbe più bisogno di chiedere niente alla dirigenza, ma potrebbe agire direttamente attraverso il commissario che nominerà. A quel punto – conclude – avrebbe tutti gli strumenti per potere essere lui il soggetto, attraverso il commissario, a trattare con una o più aziende, e tra queste, certamente, anche Fca».