Blutec, nuova assemblea dentro a stabilimento «Questa è casa nostra, adesso vogliamo i fatti»

Si sono riuniti dalle 9 di questa mattina, gli operai dell’ex Fiat e dell’indotto, inizialmente davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini Imerese, dove fino a ieri entravano e uscivano i finanzieri. In mattinata si collegheranno in diretta con il programma di La7 L’aria che tira, mentre alle 14, ci sarà un collegamento con la trasmissione Tagadà, sulla stessa rete. Alle 17 è prevista la riunione con i sindaci del comprensorio a piazza Duomo, sede del Comune di Termini. «Chiedo a tutti di essere presenti, visto il momento drammatico che stiamo vivendo, nell’ottica di poter raggiungere l’obiettivo: quello che noi mille dipendenti possiamo tornare a lavorare», l’appello di uno degli operai che più si è speso in questa battaglia, Piero Scaletta.

Lo stabilimento, intanto, è sotto sequestro da ieri, una sorte condivisa anche dagli altri impianti della società presenti in Italia. E che ha visto finire recapitare una notifica al presidente del consiglio di amministrazione e all’amministratore delegato della Blutec di un provvedimento di arresti domiciliariLe accuse per Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi sono di «malversazione ai danni dello Stato». Nei loro confronti è scattato anche un provvedimento di interdizione, per 12 mesi non potranno esercitare imprese e uffici direttivi. Sotto choc molti degli operai, che aspettano lo sblocco della cassa integrazione. All’interno dello stabilimento ci sono infatti i lavoratori riassorbiti ai quali Blutec continua a pagare gli stipendi senza però avviare la produzione come previsto nell’accordo di programma quadro.    

Già ieri, le tute blu hanno partecipato a un’assemblea straordinaria nella fabbrica. E ancora oggi l’intenzione è quella di non mollare e mostrare la propria presenza attiva nella vicenda. Specie a dispetto degli otto anni di promesse disattese e di illusioni. A fianco dei dipendenti anche le sigle sindacali. La protesta, dopo qualche ora di raccoglimento all’esterno, si è di nuovo spostata all’interno della fabbrica, forzando i cancelli. «Questa è casa nostra, uno stabilimento che nasce coi soldi dei siciliani. Le vicende di ieri hanno certificato la fine dell’esperienza Blutec, stanno emergendo con chiarezza molte vicende già subodorate in questi quattro anni. Mi sento fortemente mortificato, perché parliamo di soldi pubblici dei siciliani utilizzati in maniera indegna da tutti i punti di vista – afferma Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil Sicilia -, soldi che sarebbero serviti per riportare dentro allo stabilimento gli operai, ma che sono stati usati per prendere in giro la collettività. Ora c’è un commissario, e a lui consegneremo il nostro punto di vista».

Ma mette subito le cose in chiaro: «Fa piacere sentire la vicinanza del premier Conte, che ieri è stato in Sicilia, ma vorremmo i fatti. Il tempo è stretto e il commissario deve agire per conto dei lavoratori, è possibile che Invitalia entri nel capitale sociale – spiega -. I magistrati hanno scoperto la truffa, bene, che vadano in fondo per scoprire cosa accadde il 31 dicembre 2014, quella Blutec di oggi è la stessa di allora, tutti si devono assumere la responsabilità. Trovo però inaccettabile che il governatore siciliano, su una vicenda di queste dimensioni, non dica una parola  – la stiletta di Mastrosimone a Musumeci -. Per queste ragioni continueremo con le nostre iniziative, andremo avanti fino a quando non ci saranno risposte di lavoro vere per i 700 lavoratori Fiat e i 300 dell’indotto. In questi sette anni e tre mesi sono i lavoratori che hanno pagato il prezzo più salato di questa mancata reindustrializzazione. Ma la soluzione può essere trovata».

Per solidarizzare con i colleghi che aspettano la cassa integrazione, buona parte dei 130 operai in servizio alla Blutec stanno scioperando e si sono uniti ai lavoratori entrati in fabbrica e riuniti in assemblea nella sala conferenze all’interno dello stabilimento. Vicinanza manifestata anche dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha indirizzato una missiva al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: «Signor Ministro – si legge -, nell’esprimere preoccupazione anche per l’evolversi della vicenda giudiziaria su Blutec, riteniamo a maggior ragione indispensabile massima attenzione e cura nella ricerca di una soluzione fattiva per lo stabilimento di Termini Imerese da Lei annunciato e confermato anche con la sua presenza. Lo Stato ha il dovere, a fronte di una situazione di declino industriale così grave subita da anni dal territorio, di garantire non solo la continuità occupazionale a coloro coinvolti dall’accordo Blutec, ma di imprimere una svolta che possa garantire un futuro industriale per lo stabilimento, per il suo indotto e per l’intera area nel pieno rispetto della legalità».

E si augura che possano essere scongiurate le incursioni speculative di carattere puramente finanziario, che rischierebbero di illudere ancora una volta le speranze dei mille lavoratori, ma anche dell’intera città metropolitana. «Auspichiamo la ricerca di nuove opportunità imprenditoriali che possano coniugare la vocazione produttiva automobilistica del territorio, con il sacrosanto diritto all’affermazione dei principi e dei valori di un’attività industriale che persegua obiettivi di sviluppo territoriali fecondi per il superamento del nostro divario competitivo con il nord del paese».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]