Blitz Triade, la riorganizzazione degli Scalisi ad Adrano Il summit in un’ex palestra e le intimidazioni al pentito

Sono 15 gli arresti dell’operazione antimafia che nei giorni scorsi ha colpito alcuni presunti esponenti dei clan Laudani e Scalisi di Adrano. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, detenzione di armi da fuoco e spaccio di droga, in particolare cocaina e marijuana. Le indagini all’interno del blitz della polizia denominato Triade hanno fatto emerge anche numerose estorsioni perpetrate ai danni dei commercianti del Comune pedemontano. 

Il giudice per le indagini preliminari ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per tutti a eccezione di
Nunzio Costa, che è stato messo ai domiciliari. Il blitz è scattato al termine di un’indagine cominciata a marzo 2019. Secondo gli inquirenti Massimo Neri, detto Zicchinetta e catturato in provincia di Salerno, avrebbe svolto il compito di esattore delle estorsioni per il clan Scalisi. Neri, finito al centro delle accuse di alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe riorganizzato il clan almeno fino alla scarcerazione di Carmelo Scafidi detto Testa Rossa. Neri avrebbe intrattenuto rapporti criminali anche con Antonio Luca Josè Pappalardo – conosciuto con lo pseudonimo di Pitbull – accusato di essere un esponente della cosca Laudani operante nel quartiere etneo Canalicchio. Secondo gli inquirenti i due avrebbero agito insieme in almeno cinque casi di estorsione nei confronti di alcuni commercianti adraniti.

Altro ruolo importante sarebbe stato ricoperto da
Salvatore Calcagno, nipote del boss Giuseppe Scarvaglieri, attualmente in carcere al regime del 41 bis. Nel periodo in cui sono state svolte le indagini sono emersi anche i momenti di tensione tra gli Scalisi e gli esponenti di altri clan che operavano nel territorio, come dimostrano i colpi di arma da fuoco esplosi verso Salvatore Giarrizzo e Francesco Vitanza. Le azioni dei clan Scalisi e Laudani sono state documentate anche dalle telecamere di una palestra di Adrano, dove le due famiglie mafiose si sono incontrate il 21 agosto 2019

Giarrizzo ha iniziato a
collaborare con i magistrati nell’estate del 2020. Una scelta poco gradita a Neri e agli altri esponenti del clan, che erano decisi a progettare anti intimidatori nei suoi confronti con l’obiettivo di fargli ritrattare le dichiarazioni. Uno degli episodi contro Giarrizzo, come raccontato in esclusiva da MeridioNews, è stato commesso il 17 febbraio, quando a ridosso di un’importante udienza è stato appiccato un incendio in un camion dei panini riconducibile proprio al collaboratore. Altre intimidazioni sono state indirizzate sempre alla famiglia di Giarrizzo. Per Vitanza è scattata una perquisizione nel corso della quale sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola semiautomatica marca Beretta con matricola obliterata ed un revolver calibro 38 senza matricola con relativo munizionamento. 

Elenco degli arrestati:
Massimo Neri
Giovanni Marco Arcidiacono
Nunzio Costa
Ivan Atri
Gianluca Galvagno 
Giuseppe Lo Cicero
Tino Neri 
Antonio Luca Josè Pappalardo
Carmelo Scafidi
Andrea Stissi
Pietro Severino
Salvatore Serverino
Vitanza Francesco
Claudio Barbera
Giuseppe Fichera


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