Bilbao: da città industriale a città culturale. Si può fare anche in Sicilia?

L’attualità ci porta a pensare al futuro delle aree industriali, con attività altamente impattanti sull’ ambiente sulla salute.Senza bisogno di andare troppo lontano, da Taranto con l’Ilva, fino alla Sicilia in cui si trovano 3 città completamente distrutte dall’industrializzazione forzata dello Stato italiano. Parliamo di Milazzo, Priolo, Gela per non considerare anche altre zone con situazione paradossali. In questi posti, nonostante i tumori e nonostante il disastro ambientale, si ha paura a parlare di un cambio di rotta, di rigenerazione urbana e di un nuovo modello di economia. Eppure c’è chi lo fatto, con ottimi risultati.

Bilbao, Città dei Paesi Baschi, ha avuto problemi simili a quelli delle città siciliane devastate dall’industria, a causa della presenza di una cantiere navale e un’acciaieria. Il polo industriale siderurgico entrato in crisi alla fine degli anni ’80,  fece partire la nuova primavera di Bilbao che trasformò la sua economia da industriale a culturale.  Potrebbe essere che il vero segreto della rinascita di Bilbao stia nel senso di identità del  suo popolo  e nella  forza radicata  del Partito Nazionalista Basco?

Il centro della strategia di rigenerazione fu, la costruzione del  museo di arte moderna, oggi tra i più famosi,  il Guggenheim. Che nel triennio 1999/2001 ha generato un indotto di 635 milioni di dollari. Bilbao costituisce il miglior esempio di rigenerazione urbana e di trasformazione dell’economia di una Città industriale. Per capire di più, oggi ospitiamo nelle nostre pagine Dunque Gurrutxaga,  responsabile Comunicazione e Relazioni esterne  di Bilbao Ria 2000, una società pubblica che funziona come un’azienda privata: rivende aree industriali dismesse dopo averle riqualificate. Con i profitti ricavati finanzia i grandi progetti pubblici come la metropolitana, l’auditorium e le grandi infrastrutture in genere.

Quale è la ragione, per cui le autorità locali e nazionali crearono una società di capitali per realizzare un lavoro di riqualificazione? Non poteva realizzarsi direttamente?

“BILBAO RIA 2000 nacque in un contesto di grave crisi economica e in un momento in cui i rappresentanti istituzionali stabilirono un piano strategico con vari piani di attuazioni. Uno di questi fu fondare una società per azioni a capitale pubblico nella quale furono rappresentate le principali istituzioni pubbliche e che si dedicherà a eseguire opere che le istituzioni, da sole, non potevano fare a causa di alcune questioni come la titolarità dei terreni, la necessità di finanziamenti e altri”.
Quale è stato, il segreto del successo del progetto di re-urbanizzazione realizzato a Bilbao nel lungo periodo?

“Uno dei principali segreti dell’esito positivo è stata la collaborazione interistituzionale e il partenariato pubblico-privato. Tutte le istituzioni coinvolte decisero di unire i loro sforzi e mostrarono la loro generosità
apportando vari terreni nel centro della città per portare a termine la trasformazione urbana”.
Il lavoro di rigenerazione urbana ha richiesto una grande quantità di risorse economiche (pubbliche e non) perché non si sono verificati fenomeni di clientelismo politico e corruzione diffusa?

“Le opere realizzate da Bilbao Ria 2000, realizzati con 800 milioni di euro dal 1992, non hanno richiesto l’apporto di fondi pubblici, ma sono stati finanziati con la vendita delle parcelle destinate ad abitazioni , hotel, centri commerciali e altre strutture. La chiave dell’esito positivo sta nella cessione in forma gratuita di terreni pubblici da parte delle istituzioni, i comuni li riqualificano e Bilbao Ria 2000 elabora la pianificazione, urbanizza gli spazi e vende le parcelle destinate alla costruzione ai promotori privati. Il fatto che il lavoro sia stato realizzato da un impresa pubblica, con tutti i controlli e autorità, ha evitato clientelismo e corruzione.
Il progetto di riqualificazione e anche di finanziamento fatto a Bilbao si può replicare in altre città?

“Ciascun caso è differente e in ciascuna città vi sono circostanze che lo rendono irripetibile. Non è possibile esportare nella sua totalità il modello seguito a Bilbao, sebbene alcuni aspetti come la collaborazione interistituzionale, lo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti e l’offerta culturale possono adottarsi in altre città che necessitano di un processo di rinnovamento”.

Il progetto di modernizzazione è iniziò a Bilbao su istanza delle autorità locali e dopo ha attratto l?interesse del governo centrale o viceversa?
Il progetto di trasformazione di Bilbao fu iniziato in forma congiunta dille istituzioni locali, autonome e dal governo centrale. Di fatto, la costituzione di Bilbao RIA 2000 fu firmata dal “ Ministro de Obras Pubblicas”, dal “Depuato General de Vizcaya e dal sindaco di Bilbao.

Quanto ha inciso la presenza del Partito Nazionalista Basco?
“Bilbao Ria 2000 non appartiene al PNV ma alle istituzioni pubbliche, che possiedono il 100% delle nostre azioni. Di queste il 50% è in mano del Governo centrale e il restante 50% appartiene alle istituzioni provinciali e locali, che non sempre sono state governate dal PNV. Attualmente il numero dei consiglieri di Bilbao Ria 200 che appartengono al PNV sono il 30%. Il restante 70% appartengono alle istituzioni governate dal PSOE. Il fatto che il presidente sia sempre il Sindaco di Bilbao che tradizionalmente è stato sempre un politico del PNV non significa che questo partito controlli la società”.
Avete pensato di sfruttare la vostra esperienza per la rimodellazione di altre città?
“Abbiamo ricevuto richieste da parte di molte città, specialmente latinoamericane, le quali chiedono assistenza nei rispettivi processi di trasformazione. Solitamente riceviamo anche visite di numerose delegazioni da differenti parti del mondo e realizziamo conferenze in numerosi paesi ma esportare la nostra esperienza in forma espicità non fa parte per adesso dell’oggetto sociale di Bilbao Ria 2000”.

 


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L’attualità ci porta a pensare al futuro delle aree industriali, con attività altamente impattanti sull' ambiente sulla salute. Senza bisogno di andare troppo lontano, da taranto con l'ilva, fino alla sicilia in cui si trovano 3 città completamente distrutte dall'industrializzazione forzata dello stato italiano. Parliamo di milazzo, priolo, gela per non considerare anche altre zone con situazione paradossali. In questi posti, nonostante i tumori e nonostante il disastro ambientale, si ha paura a parlare di un cambio di rotta, di rigenerazione urbana e di un nuovo modello di economia. Eppure c'è chi lo fatto, con ottimi risultati.

L’attualità ci porta a pensare al futuro delle aree industriali, con attività altamente impattanti sull' ambiente sulla salute. Senza bisogno di andare troppo lontano, da taranto con l'ilva, fino alla sicilia in cui si trovano 3 città completamente distrutte dall'industrializzazione forzata dello stato italiano. Parliamo di milazzo, priolo, gela per non considerare anche altre zone con situazione paradossali. In questi posti, nonostante i tumori e nonostante il disastro ambientale, si ha paura a parlare di un cambio di rotta, di rigenerazione urbana e di un nuovo modello di economia. Eppure c'è chi lo fatto, con ottimi risultati.

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