Bilancio 2016, Regione manda un commissario Rischio di scioglimento per Consiglio e giunta

Inadempienza amministrativa, commissariamento e rischio di decadenza per il Consiglio comunale e la giunta. La Regione Siciliana bacchetta ancora il Comune di Catania, stavolta per un ritardo di sei mesi nell’approvazione del bilancio di previsione 2016. Un documento finanziario che doveva essere pronto entro lo scorso marzo e che l’amministrazione della città metropolitana etnea non ha ancora chiuso. Né presentato al senato cittadino per la valutazione e l’eventuale delibera. Motivo per cui Palazzo d’Orleans ha inviato nel capoluogo catanese il commissario ad acta Carlo Domenico Turriciano. Al funzionario spetta il compito di fornire «impulso e sollecitazione» affinché l’atto venga esitato. Un ruolo che il professionista ha già ricoperto lo scorso luglio per vigilare sull’approvazione del Rendiconto 2015 di Palazzo degli elefanti. Documento che, in quel caso, ha incassato il dell’Aula tra le proteste.

Una storia di lentezza della burocrazia locale e di corsa ai ripari della Regione che si ripete ed è la stessa per oltre 260 Comuni siciliani, di cui 47 su 58 solo nella provincia di Catania. Enti dove a rischiare lo scioglimento per inadempienza sono la giunta e il Consiglio comunale. Decadimenti ai quali – secondo quanto dichiarato da un addetto ai lavori a MeridioNews – potrebbero seguire «una serie di ricorsi al Tar da parte di sindaci e assessori». A cercare di evitare il tracollo degli organi istituzionali a Catania c’è il commissario Turriciano. Che dovrà occuparsi come prima cosa di verificare se gli uffici comunali hanno predisposto gli schemi di bilancio e gli atti propedeutici a questi. Dopodiché, se occorre, potrà diffidare il sindaco Enzo Bianco per la convocazione della giunta e in caso sostituirsi agli organi inadempienti sull’atto, per portarlo in Aula. A quel punto, ottenuto il nulla osta dei revisori dei conti, consiglieri avranno trenta giorni di tempo per studiare il previsionale 2016 e quindi approvarlo. 

Se i termini non dovessero essere rispettati, Turriciano potrebbe deliberare da sé il documento e comunicare la protratta inadempienza del Comune all’assessorato regionale alle Autonomie locali. A decadimento avvenuto, si andrebbe a elezioni anticipate. Che tanto piacerebbero all’opposizione, critica anche in occasione del Rendiconto 2015 ma comunque presente in Aula e votante. Ragion per cui potrebbero profilarsi giochi politici e rimpasti in giunta. Con il sindaco Bianco che ha ancora a disposizione un asso nella manica: l’assessorato alle Attività produttive, vacante dalle dimissioni di Angela Mazzola e da assegnare. Uno scenario al quale si aggiunge l’arrivo in Consiglio lunedì prossimo del Piano di rientro 2016-2023. Delibera criticata da Catania bene comune e al vaglio del vicepresidente del Consiglio Sebastiano Arcidiacono che ha fissato una riunione sul tema a Palazzo degli elefanti. Con l’idea è che su questo documento prima – che si deve approvare entro il 30 settembre – e sul previsionale 2016 poi si giochi la il futuro politico della città. 


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