Biagianti, Bucolo e Marchese reintegrati Il Calcio Catania riacquista i tre senatori

Le avvisaglie di possibili cambi di strategia c’erano già state: oggi, però, è giunta la conferma che Marco Biagianti, Rosario Bucolo e Giovanni Marchese torneranno a tutti gli effetti a fare parte della rosa del Catania. Una scelta che arriva un mese dopo il clamoroso strappo operato dal direttore Pietro Lo Monaco. Il capitano degli etnei e il mediano catanese, in particolare, avevano subito l’allontanamento per motivi di natura disciplinare: diverso invece il discorso per il terzino sinistro nisseno, messo fuori rosa a causa di divergenze legate al suo contratto in essere con la società di via Magenta. 

La possibilità di un ammorbidimento nei confronti dei tre giocatori è apparsa all’orizzonte in due precisi momenti. La prima occasione si è avuta con l’intervista del patron Nino Pulvirenti al programma radiofonico Pianeta Catania, durante la quale l’imprenditore ha dichiarato di aver parlato sia con Biagianti che con Bucolo, affermando in particolare come l’errore commesso dai due non fosse irrimediabile. Il secondo episodio fa riferimento alla conferenza stampa di Andrea Mazzarani, risalente allo scorso mercoledì.

Il giocatore, tra i leader dello spogliatoio e finora trascinatore dei rossazzurri con quattro reti in campionato, aveva ribadito: «Noi vogliamo che la situazione si risolva. Come gruppo – ha ricordato Mazzarani – abbiamo cercato di parlare con la società per ricucire il rapporto. Adesso dipende tutto dalle loro decisioni: noi possiamo farci poco. Si tratta, comunque, di persone e giocatori molto importanti per lo spogliatoio, non stiamo parlando di ragazzini». Un’evidenza di come la squadra avesse fatto pressioni sui piani alti per rimediare a una situazione che stava creando danni a tutto l’ambiente.

Biagianti, Bucolo e Marchese, infatti, non sono dei calciatori qualsiasi. Rappresentano, con i doverosi distinguo, dei pezzi importanti di storia del Catania. Il primo, classe 1984, è lo storico capitano della squadra. Un calciatore che veste il rossazzurro (a parte la parentesi 2013-2015) dal lontano gennaio del 2007, quando giovanissimo e sconosciuto era giunto alla corte di Pasquale Marino addirittura dalla Serie D. A lui sono legate alcune tra le pagine più belle della lunga cavalcata in A degli etnei. Un destino condiviso con Marchese, tra i protagonisti della promozione nella massima serie nel 2006 e poi tornato tre anni dopo, in tempo per esplodere sotto la guida di tecnici come Vincenzo Montella e Rolando Maran.

Rosario Bucolo, infine, non ha la carriera scintillante degli suoi due compagni di sventure. Lui, però, rappresenta in pieno l’orgoglio di essere etneo e di vestire la maglia della città in cui è nato e per la quale ha sempre fatto il tifo. Un patrimonio di catanesità che sarebbe ingiusto disperdere, soprattutto in un momento di crisi di risultati e di spaccatura tra società e tifo. Senza contare, poi, come mister Andrea Camplone abbia così la possibilità di potere contare su tre esperte pedine in più: niente male, vista la catena di infortuni che sta fiaccando la squadra. La speranza, adesso, è che questo importante triplice rientro possa contribuire a compattare un ambiente che pare sempre sull’orlo di una crisi di nervi.


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