Bernava: “Governo e Ars trovino le soluzioni o sarà mobilitazione generale”

PER LA CISL SICILIANA L’ISOLA E’ PROSSIMA AL FALLIMENTO SE NON SI INTERVIENE CON UN CAMBIO DI ROTTA REPENTINO. A RISCHIO TUTTI I SETTORI

Parafrasando lo spettacolo del calcio: siamo ai tempi supplementari. Il Governo del presidente Rosario Crocetta si dia una mossa, oppure l’arbitro fischierà la fine che potrebbe significare per i siciliani il commissariamento dell’Isola. E sarebbe la naturale conseguenza di un fallimento prima annunciato e poi dettato dai fatti.

La Regione è al collasso finanziario. L’emergenza sociale tocca tutti i settori, nessuno escluso: Formazione professionale, forestali, precari degli enti locali, 118, rifiuti, trasporto locale, Sportelli multifunzionali, consorzi di bonifica, Esa, teatri e gli enti collegati alla Regione, compresi i lavoratori delle partecipate delle ex Province regionali.

Sullo sfascio annunciato dall’inconcludenza dell’esecutivo regionale la Cisl non ci sta e lancia offensiva, fatta di proposte e mobilitazione generale in risposta all’immobilismo governativo, attraverso il suo leader in Sicilia, Maurizio Bernava.

“È stato di pessimo gusto l’uscita di Crocetta che ha invitato il popolo alla mobilitazione contro l’Assemblea regionale siciliana – dice Bernava – il governatore faccia bene il suo ‘mestiere’ e lo faccia meglio di come ha fatto finora e non faccia confusione, perché la mobilitazione è prerogativa che spetta al sindacato”.

“Non ci sono più le condizioni economiche – tuona il leader siciliano della Cisl – registriamo il dissesto dei Comuni, la Regione non può contrarre più mutui, dal prossimo anno dovrà recuperare 470 milioni di euro l’anno dei residui attivi per i prossimi anni. È il tempo di dire basta con un bilancio regionale messo su con le entrate fasulle, dopo l’estate la Regione non avrà più liquidità per pagare le spese correnti. Così si va dritti verso il fallimento”.

“Per rispondere alle emergenze, programmare lo sviluppo e puntare al rilancio del lavoro produttivo serve la consapevolezza che oggi il Governo regionale e l’Ars non dimostrano di avere – puntualizza Bernava – e semmai continuano a litigare per beghe elettorali senza affrontare una strategia comune che porti a precise scelte legislative. È da più di un anno che proponiamo dalla formazione agli sportelli, al 118, l’idea di razionalizzare le risorse, ristrutturare i servizi e salvaguardare i lavoratori – rintuzza – ma ci scontriamo con un invalicabile ‘muro di gomma’, anche dei dirigenti generali super pagati che non danno risposte”.

“Se dopo il voto per le europee – sottolinea l’esponente sindacale – il Governo e l’Ars non intraprendono un’azione seria con la riduzione degli sprechi, dalla sanità ai rifiuti al trasporto locale e non adottano un piano straordinario ed una programmazione in fretta con documento operativo di sviluppo consegnando alla Sicilia il Por definitivo, il sindacato assumerà responsabilmente la propria scelta. E significherà una sola cosa: la mobilitazione generale di tutti i settori sapendo che avrà effetti devastanti sugli equilibri politici della Regione perché coinciderà con scadenze determinanti per la sorte di questo Governo regionale. Approvazione del bilancio, scadenza del Por definitivo, l’intervento sul debito del ministero dell’Economia e la parifica della Corte dei conti. Si rischia il commissariamento della Sicilia”.

“Non approfittino Governo e Ars del fatto che nessuno vuole le elezioni anticipate – riferisce Bernava -. Serve un’azione forte sul terreno dell’economia, del sociale e dell’amministrazione, perché la Sicilia va messa sul binario del risanamento e del rilancio. Anche il battibecco in campagna elettorale non ha nulla a che vedere con le vicende europee come il dramma degli immigrati. Assistere al dibattito su mafia e antimafia è una vergogna in questa fase di disastro. Noi abbiamo sempre proposto soluzioni praticabili ma contro il muro di gomma si può rispondere solamente con una durissima mobilitazione generale”.

“Nell’emergenza economica, sociale e amministrativa, non c’è strategia di governo – rilancia il leader cislino – dall’amministrazione attiva si attendono risposte che non arrivano, anzi taluni dirigenti generali danno la sensazione di non si sapere di cosa parlare e forse sono solamente interessati a garantire il ceto politico. E prima il presidente Crocetta lo capisce, meglio è. Il cambiamento sta nella ‘macchina’ amministrativa, nei ‘palazzi’ alti della politica, fra i dirigenti generale e dirigenti posti nei settori strategici non si può più assistere al servilismo politico di certi dirigenti, serve competenza e capacità relazionale. Chiedere solo fedeltà e non efficienza significa rispedire la Sicilia indietro di vent’anni. Altro che rivoluzione”.

“L’emergenza sociale, politica e amministrativa, è ad un punto di non ritorno – conclude Bernava – il Governo e l’Ars si diano una strategia certa oppure sarà il baratro”.


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