Mentre l'assessore chiamato a gestire il grande patrimonio storico, paesaggistico e culturale della nostra Isola cerca di riparare agli errori del passato, anche recenti, la sua collega che opera all'assessorato alla Formazione professionale gli svuota gli uffici della Soprintendenza di Palermo
Beni culturali, il gioco al massacro sul personale La razionalità di Purpura e la corda pazza di Mariella
Musei chiusi nei giorni festivi. Aree archeologiche abbandonate con i signori del cemento che le insidiano. Piani paesaggistici che fanno a pugni con i Piani regolatori. Sovrintendenze che sono costrette a lottare per far rispettare i vincoli posti a tutela del paesaggio. Incredibile, poi, quello che hanno scritto ieri sera i vertici della Cgil Funzione pubblica siciliana a proposito dei trasferimenti di personale decisi in queste ore, che hanno penalizzato la Soprintendenza di Palermo: «La Soprintendenza – denuncia la Cgil siciliana – è a corto di personale e ha fatto già diversi atti di interpello. Si tratta dunque di un nonsense che rischia di creare nuove emergenze in un settore, come quello dei beni culturali, ritenuto strategico per lo sviluppo e l’economia dell’Isola». Insomma, siamo passati dal secondo al terzo governo regionale di Rosario Crocetta ma, al di là delle parole, la confusione nella gestione dei Beni culturali della Sicilia resta sovrana.
Il nuovo assessore regionale ai Beni culturali, Antonio Purpura, piazzato in giunta dall’ala del Pd siciliano che fa capo a Giuseppe Lupo, è sicuramente una persona per bene. Il problema è che, mentre il neo assessore – docente di Economia all’Università di Palermo – ipotizza razionali e auspicabili sinergie tra Beni culturali e Turismo, il governo del quale fa parte, con in testa l’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello, proprio in queste ore sguarnisce gli uffici dei Beni culturali per rimpolpare quelli del dipartimento della Formazione. Il tutto senza programmazione e senza concertazione. Il tutto, appunto, all’insegna dell’improvvisazione e della confusione.
Trasferimenti senza senso. O nonsense, come li definisce la Cgil. È stato irrazionale, un anno e mezzo fa, disporre il trasferimento di centinaia di dipendenti dal dipartimento della Formazione, sguarnendo questi uffici e bloccando, di fatto, i pagamenti al personale di questo settore che aspetta le retribuzioni da un anno e, in certi casi, anche da due anni. Ma è ancora più irrazionale quello che avviene in queste ore: e cioè svuotare la Sovrintendenza di Palermo per mandare nelle sedi del dipartimento della Formazione personale che non sa nulla di rendicontazione. Il risultato è quello di creare, contemporaneamente, il caos negli uffici della Soprintendenza di Palermo e altro caos nel dipartimento della Formazione. Il tutto con trasferimenti che non sono concordati con gli stessi dipendenti e con i sindacati.
Insomma ieri l’assessore Mariella Lo Bello, da buona agrigentina, ha giocato con la corda pazza di pirandelliana memoria, pescando nell’oscuro, insistendo con trasferimenti di personale irrazionali (a meno che il fine non sia il caos: ma noi non lo crediamo). Riscendo a mettere d’accordo Cobas e Cgil. Ieri sera, infatti, anche i Cobas Codir e il Sadirs si sono scagliati contro il governo Crocetta, denunciando l’irrazionalità dei trasferimenti del personale. Qualche ora prima le due organizzazioni sindacali hanno firmato un accordo con il nuovo assessore ai Beni culturali annunciando che il documento «garantirà l’apertura di tutti i musei e siti culturali siciliani e valorizzerà tutte le professionalità interne, remunerando anche il superamento del limite contrattuale che imponeva l’utilizzo del personale in turnazione nei siti museali entro un terzo dei festivi nel corso dell’anno».
«È l’inizio di un percorso virtuoso – sottolineano Michele D’Amico e Giuseppe Salerno responsabili dei Beni Culturali per Cobas Codir e Sadirs – che porterà al rilancio dei Beni culturali in Sicilia che, per troppo tempo, hanno avuto una guida politica miope ed incompetente. Auspichiamo che con il nuovo assessore si possa intraprendere finalmente un percorso costruttivo che faccia una seria cesura con la passata gestione politica dei beni culturali e che emargini le strumentalizzazioni di alcuni sindacati, di alcuni politici senza scrupoli e di qualche editorialista che ama pescare nel torbido».
La sensazione è che il governo Crocetta ter funzioni con la logica delle monadi senza finestre: è un po’ incredibile, infatti, che mentre l’assessore regionale ai Beni culturali cerchi di riparare agli errori, in alcuni casi grossolani, commessi dai suoi predecessori (si pensi al Museo del Satiro di Mazara del Vallo che chiudeva durante i giorni di festa tra le proteste del sindaco Nicola Cristaldi), firmando con i sindacati un intelligente protocollo d’intesa sui turni del personale nei musei, un altro assessore della sua giunta, Mariella Lo Bello tolga personale alle Soprintendenze.
Ora, a parte i trasferimenti di personale nonsense, qualche elemento positivo, nella gestione dei beni culturali, ci dovrebbe essere. A Siracusa e dintorni, per esempio, tra novembre e dicembre il Castello Eurialo, la fortezza greca che svetta sulle mura costruite dal tiranno Dionigi attorno alla città, veniva dato per chiuso. Idem Megara Hyblaea, alle porte di Augusta. E chiusi venivano dati anche gli Ipogei di piazza Duomo. Una follia per la provincia aretusea, se è vero che anche a Natale, da queste parti, non mancano turisti. Resta da capire se proprio nel Siracusano l’assessore riuscirà a venire a capo della rotazione di tre dirigenti ai servizi Archeologico, Paesaggistico e Architettonico della Soprintendenza di questa provincia. Dirigenti accusati di «fondamentalismo ambientalista», ma forse colpevoli di aver tagliato la strada al cemento più o meno abusivo.