Alle 16.30 di venerdì pomeriggio un principio dincendio doloso ha rischiato di bruciare i volumi dell'archivio della biblioteca del Monastero dei Benedettini di Catania. A spegnere le fiamme, due giovani dell'associazione Officine Culturali i cui uffici sono adiacenti all'archivio, facilmente accessibile a chiunque
Benedettini, fiamme dolose in Biblioteca
«Ci hanno detto che, “in fondo, hanno bruciato soltanto alcuni libri”», ha raccontato Francesco Mannino, di Officine Culturali – associazione che ha sede al Monastero dei Benedettini e che si occupa, tra le altre cose, di organizzare le visite guidate al suo interno – , riportando uno dei primi commenti dei Vigili del Fuoco che sono intervenuti venerdì pomeriggio a seguito di un principio d’incendio scoppiato negli archivi della biblioteca dell’ex Monastero. «Il rogo è innegabilmente doloso», hanno spiegato gli ispettori Mannino e Trovato dei Vigili del Fuoco, arrivati sul posto dopo che le fiamme erano state spente da Claudia Cantale e Biagio Scuderi, altri due operatori di Officine Culturali, che in quel momento erano nei loro uffici in aula 4, adiacente all’archivio.
Appena hanno sentito suonare l’allarme antincendio, Biagio e Claudia sono prontamente intervenuti con un estintore. «Erano le 16 e 30 circa», racconta Claudia, «quando, avvisati dall’allarme, ci siamo resi conto che qualcosa aveva preso fuoco nell’archivio, così siamo entrati dalla porta che comunica coi nostri uffici e abbiamo scoperto l’incendio. Naturalmente, l’abbiamo spento immediatamente e abbiamo chiamato Vigili del Fuoco e Carabinieri». Ma oltre che dall’aula 4, ci sono altri accessi all’archivio? Ci spiegano di sì, e verificare non è nemmeno troppo difficile.
Basta entrare al Monastero dall’ingresso principale, arrivare al corridoio del primo piano e poi voltarsi sulla destra. Una scala a chiocciola di legno immette direttamente all’interno delle stanze con gli archivi. Unico ostacolo? A precedere la rampa c’è un cancello basso, di legno pure questo, senza lucchetto, che chiunque può aprire senza problemi e senza dare nell’occhio. E c’è anche un foglio di carta con su scritto, col pennarello rosso: “Vietato l’accesso ai non autorizzati”.
«Impossibile capire quali siano le ragioni di un gesto simile», ha aggiunto l’ispettore Trovato, «ma non ci sono dubbi sul fatto che qualcuno abbia appiccato il fuoco direttamente sui testi». Perché bruciare i volumi custoditi all’interno dei Benedettini lo sa soltanto chi ha tentato di farlo e non c’è riuscito per via dell’allarme antincendio e dell’intervento di chi lavorava negli uffici adiacenti. Il punto è che dar fuoco a poche pagine non presenta alcuna difficoltà (almeno fino a stasera). Sì, poche pagine. Almeno questa volta.