Dal 31 agosto al 2 settembre alla Zisa spazio alla musica con una line up degna dei migliori concerti nazionali. Tra i nomi più noti il rock dei Zen Circus e il reggae dei Sud Sound System. Christian Picciotto, tra gli organizzatori con la DB Produzioni, racconta la genesi: «Nati cinque anni fa, oggi siamo otto realtà palermitane»
Beat Full, ai Cantieri arriva il festival dell’underground «Senza contributi dalle istituzioni, cresciuti ogni anno»
A fare alzare le temperature già torride di questi giorni arriva il Beat Full Festival, la rassegna musicale underground che giunge alla quinta edizione con un successo crescente. In programma da giovedì 31 agosto a sabato 2 settembre ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo con una line up degna dei migliori festival Italiani, il Beat Full mescola artisti siciliani e di portata internazionale, generi diversi e prevede oltre ai concerti numerose iniziative collaterali. Nel corso degli anni la manifestazione ha continuato a espandersi, portando in Sicilia alcuni dei nomi più noti della scena musicale italiana: dal rap di Salmo e Clementino al reggae degli Africa Unite, dal rock di Marta sui Tubi e Le luci della centrale elettrica, all’elettronica di Atari Teenage Riot. Una tradizione che si conferma anche quest’anno con, tra gli altri, il rock dei Zen Circus e i ritmi in levare dei salentini Sud Sound System.
«Siamo nati cinque anni fa con l’idea di creare non solo una kermesse musicale ma un’oasi per i giovani, con possibilità di campeggio e musica non stop» racconta Christian Picciotto, noto rapper palermitano e tra gli organizzatori con la DB Produzioni. «Per due anni il Beat si è svolto a Piana degli Albanesi, l’anno successivo a Castellamare del Golfo, sotto il castello. Lì però non è andata bene, economicamente è stata un disastro e ci sono stati parecchi inconvenienti. Quindi, visto che ad organizzare siamo tutti palermitani, ci siamo chiesti: perché non provarci nella nostra città?». La risposta, o meglio le risposte, in realtà Christian le conosceva già da tempo.
«Da noi è quasi impossibile: spesso non ci sono spazi, a meno che non si usino le piazze ma lì l’idea è sempre quella di regalare cover e karaoke, e noi invece vogliamo offrire qualità musicale. Oppure se gli spazi ci sono poi non sono a norma. Io ho suonato con Manu Chao e i 99 Posse, e loro, come altri, mi chiedono spesso di organizzare una tappa a Palermo. Ma poi finisce che non si può o che si debba andare a Catania». E in questi problemi il Beat Full non fa eccezione. C’è ad esempio la questione degli orari: giovedì la serata terminerà a mezzanotte, venerdì a mezzanotte e mezza e sabato all’una. Orari restrittivi per una popolazione giovanile che a mezzanotte a volte deve ancora uscire da casa. «A quell’ora i giovani della movida, che poi è un termine che non mi piace, di certo non vanno a letto – conferma il rapper -. Poi magari vanno a piazza sant’Anna, illudendosi di risparmiare».
In ogni caso il festival potrà godere della spazi della Zisa, ma la concessione dell’uso gratuito è l’unico sostegno dato dal Comune. Il Beat quindi non gode di «nessun finanziamento da parte delle istituzioni – dice ancora Christian -. Avrebbe dovuto rientrare nei fondi del Patto per il Sud, ma da poco ci hanno reso noto che senza l’approvazione del bilancio (che deve essere ancora discusso dal consiglio comunale … ndr) non ne possiamo usufruire. Ma abbiamo voluto mantenere la scelta di offrire una serata gratuita e di mantenere un prezzo popolare per il primo appuntamento. Il festival si regge sulle otto realtà palermitane che si autofinanziano, sui tre sponsor (Forst, Box Tattoo e Attitude Shoop), sulla forza lavoro che si autorganizza. Io ad esempio starò un po’ alla cassa, poi aiuto al montaggio e salgo pure sul palco per qualche pezzo».
Un festival dal costo di 70mila euro, che punta alla partecipazione di migliaia di persone, e che comincia giovedì 31 agosto: apriranno le danze i palermitani Pennyless, successivamente gli Omosumo, quindi i già citati Zen Circus e Sud Sound System. Il costo della serata è di 5 euro e i biglietti saranno acquistabili direttamente al botteghino. La serata di venerdì 1 settembre invece sarà ad ingresso gratuito. Sul palco si alterneranno: i palermitani 12BBR e Human As Possible, i Peawees, la colonna della vecchia scuola rap Kaos One & Dj Craim, la drum’n bass milanese dei Belzebass e a chiudere il producer icona dub Paolo Baldini Dub Files con i gemelli frontmen dei Mellow Mood e Forelock degli Arawak. Sabato 2 settembre si chiude con il cantante rap del momento: l’italo-tunisino Ghali, col suo “Album” in continua scalata delle vette di ogni classifica. Prima di lui i live di Picciotto & The Gold Diggers con ospiti sul palco le crew No Border & Zenit, gruppi di adolescenti formatisi con Picciotto attraverso laboratori di scrittura creativa tra i banchi delle scuole di Borgo Vecchio e dello Zen 2, il rapper Reiven e il dj set di Tony Madonia che come Ciaka e Bizzio saranno i dj’s di ogni serata. La festa di chiusura sarà come da tradizione animata dal PopSchock con musica, luci e colori. Il costo della serata è di 15 euro in prevendita acquistando i biglietti su ticksweb.com o nei punti vendita o di 20 euro direttamente al botteghino.
Oltre ai concerti il Beat Full darà rilievo anche alle realtà artigiane locali con un mercato dedicato agli artisti e ai collezionisti gestito da “Flea Market Palermo”. Ci sarà un’area food gestita da “Gira & Firria”, un info point dedicato a Manifesta 2018 e anche una postazione di ArciGay che darà informazioni sul sesso sicuro. Dentro l’area festival troveranno spazio i bar di Moltivolti e Ballarak (birra artigianale). Il Beat Full è promosso dall’associazione culturale DB con la collaborazione di Almendra Music, Skip La Comune, Discover Production, FatSounds, Livio Spallino, Moltivolti, Porcorosso ed Emmelab.