Per entrare al Cortile Cacia bisogna percorrere via Antico corso, arrivare al civico 24 e salire la scalinata che dà accesso a un piccolo spazio fatto di vecchie case a un piano. Lì dentro è stato sequestrato un casotto di mattoni, costruito in poco tempo, abbastanza alto da svettare oltre la struttura di Carlo V. Guarda le foto
Bastione degli infetti, costruzione abusiva sulle mura «L’appartamento? È spuntato così in un paio di giorni»
Il Cortile Cacia non si vede dalla strada. Percorrendo via Antico Corso sembra una porta come un’altra, invece al civico 24 c’è una scalinata che dà accesso a un piccolo spazio di vecchie case a un piano. Appoggiate sull’area esterna del Bastione degli infetti e innocue finché, all’inizio della scorsa settimana, una costruzione di mattoni grigi e arancioni è spuntata a svettare sopra alle mura storiche volute da Carlo V. «L’appartamento?», ride chi passa per lavoro da quella zona. «È spuntato in un paio di giorni. Prima pareva brutto che si vedesse l’antenna della televisione, adesso…». «Ho ricevuto la segnalazione – spiegava a inizio settimana l’assessore all’Ambiente e alla Legalità Rosario D’Agata – e ho provveduto a girarla al corpo della polizia municipale». Che, qualche giorno fa, è intervenuto per controllare l’immobile abusivo, in attesa che ne venisse disposto il sequestro. Cosa che è puntualmente avvenuta.
Il casotto «costruito – si legge – in sopraelevazione su una pre-esistente casa terrana» sarebbe stato messo in piedi da un uomo che sarebbe stato identificato e denunciato. Nel frattempo, però, la struttura rimane dov’è. Dovrà essere la magistratura a disporne la demolizione. Con buona pace dei residenti del quartiere che hanno visto svettare i mattoni nuovi da un giorno all’altro. «Per me la gente può fare quello che vuole – dice una persona anziana che passa da via Torre del vescovo, diretta verso via Plebiscito – Ma se quello se ne cala con un colpo di vento e mi finisce in testa a me, chi mi paga? Chi me li dà poi i soldi?».
A pochi passi da dove è stata costruita la piccola struttura, sono in corso i lavori di riqualificazione del Bastione degli infetti. Quelli costati 330mila euro e realizzati tramite un percorso di «democrazia partecipata» molto contestato dalle associazioni sin dai primi momenti. Alla base delle contestazioni c’era il progetto pensato per il Bastione: due bambinopoli all’interno di un’area archeologica. Dopo settimane di tensioni tra l’amministrazione comunale e il comitato popolare Antico corso – che da sempre si occupa di aprire il bene al pubblico – il progetto è stato rivisto e gli spazi con i giochi sono stati eliminati.
Il tema dell’abusivismo edilizio nell’area del Bastione, però, non è un’esclusiva di questi giorni. Già durante i primi sopralluoghi coi lavori appena iniziato era emersa la necessità di spostare una palizzata che nasconde alla vista una baraccopoli in pieno centro. Tra un listello di legno e l’altro si vedevano i cavalli pascolare in un cortile composto da case basse coi tetti di lamiera. «Stiamo trattando per vedere se si può farli arretrare un poco, sono pur sempre persone che lì ci vivono», dicevano dal Comune diverse settimane fa. L’arretramento, in effetti, è avvenuto: le case sono sempre lì, ma adesso c’è lo spazio per una scivola e un ingresso più comodo per i disabili.