A quanto si racconta, barbara berlusconi non sarebbe piu' in lista nel collegio sicilia-sardegna. Con la 'bilancia' di vincenzo gibino che potrebbe 'abbuccare' verso gianfranco miccihe' capolista, tra mille malumori della base, giovani in testa. . .
BAROMETRO ELETTORALE/ “La lista di Forza Italia alle europee? Una minestrina con l’olio per malati di stomaco”
A QUANTO SI RACCONTA, BARBARA BERLUSCONI NON SAREBBE PIU’ IN LISTA NEL COLLEGIO SICILIA-SARDEGNA. CON LA ‘BILANCIA’ DI VINCENZO GIBINO CHE POTREBBE ‘ABBUCCARE’ VERSO GIANFRANCO MICCIHE’ CAPOLISTA, TRA MILLE MALUMORI DELLA BASE, GIOVANI IN TESTA…
Le elezioni europee di Forza Italia? “Avevamo cominciato bene. Tante novità. Tanti Circoli Forza Silvio. E la promesse della candidatura di Barbara Berlusconi. Invece…”.
A parlare è un giovane militante di questo Partito, che preferisce non apparire. “Quello che posso dire è che siamo molto delusi. Ci avevano detto che ci sarebbero state grandi novità. Invece…”.
Insomma, c’è molto malcontento nella base di Forza Italia in Sicilia. Il nuovo coordinatore regionale, Vincenzo Gibino, aveva promesso cambiamento. “Giusta la candidatura dell’europarlamentare uscente, Salvatore Iacolino. Bene la candidatura di Salvo Pogliese. Ma poi che cosa c’è?”, dice al Barometro elettorale il nostro giovane interlocutore.
Da qualche settimana si fa il nome della figlia piccola di Berlusconi – Barbara – come possibile capolista nel collegio Sicilia-Sardegna e nel Sud. Adesso sembra che questa candidatura stia sfumando. E si parla di Gianfranco Miccichè capolista.
“Una totale follia – ci dice il nostro interlocutore -. Se continua così, molti di noi non andranno a votare o, al massimo, voteranno la lista. Una lista che a noi sembra una minestrina con l’olio per malati di stomaco…”.
A quanto pare, l’eventuale candidatura come capolista di Miccichè non viene vista con particolare entusiasmo. Ma viene vissuta come un ritorno al passato. Ovvero, come il solito Berlusconi che sacrifica una lista per favorire un amico.
“Tra l’altro – ci fanno notare alcuni protagonisti di un Circolo – avere messo nella lista il nome ‘Berlusconi’ e non candidare Berlusconi o le figlie è un suicidio elettorale. Tantissima gente voterà Berlusconi e tantissime schede verranno annullate”.
I maligni sussurrano che in Sicilia, senza una lista forte, Forza Italia rischia di prendere meno voti della lista del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e dell’Udc.
In effetti, conti alla mano, lo scenario non è così fuori dalla realtà. A Catania la lista Nuovo centrodestra-Udc schiera l’europarlamentare uscente, Giovanni La Via, sostenuto dall’accoppiata Giuseppe Firrarello-Giuseppe Castiglione.
La candidatura di La Via, all’ombra dell’Etna, non sembra irresistibile. Messa un po’ all’angolo da Salvo Pogliese, che va come il vento, e indebolita anche da Lino Leanza e dal suo Articolo 4 che dovrebbero sostenere Nelli Scilabra.
Detto questo, a differenza di Forza Italia – che per ora di candidati forti ne ha solo due: Pogliese e Iacolino – l’accoppiata Alfano-Udc sta schierando, invece, i pezzi da 90: da Palermo dovrebbe scendere in campo l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che se c’è una cosa che sa fare bene, beh, sono proprio le campagne elettorali.
Sempre da Palermo – e sempre per alfaniani e Udc – dovrebbe andare in lista un candidato di tradizioni democristiane, possibilmente forte. Circola il nome di Nino Dina, parlamentare regionale, attuale presidente della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars. Dicono che, alla fine, Dina non si candiderà. Ma un ex democristiano, nel capoluogo dell’Isola, Alfano e D’Alia lo schiereranno. Anche per coprire il vuoto della mancata candidatura di Saverio Romano nelle file di Forza Italia.
Da Messina, sempre per l’accoppiata Nuovo centrodestra-Udc, dovrebbe scendere in campo Basilio Germanà, un altro che i voti sa come prenderli. E all’ombra dello Stretto, proprio per non regalare niente a nessuno, ci potrebbe essere un ex democristiano: magari lo stesso Giampiero D’Alia, coordinatore del partito in Sicilia.
Detto questo, il probabile risultato di Nuovo centrodestra e Udc in Sicilia potrebbe non bastare, perché questa lista, a livello nazionale, deve superare lo sbarramento del 4 per cento. Vero è che con il Ministero degli Interni qualcosa si potrà sempre ‘arrotondare’: ma i voti, tanti voti, questi due Partiti dovranno prenderli lo stesso in tutto il territorio nazionale. E non sarà facile.
In Sicilia, però, potrebbero fare ‘danno’. Soprattutto se – come sembra – troveranno una lista di Forza Italia debole. I conti, alla fine, sono quelli che sono. Per vincere Gibino dovrà confezionare una lista forte. Con un capolista vero, e non con il solito amico di Berlusconi. E con altri sette candidati che ”camminano’.
Anche dalla Sardegna – sempre con riferimento a Forza Italia – arrivano notizie non esattamente esaltanti. Il candidato avrebbe dovuto essere l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Invece, alla fine, il candidato sarò Salvatore Cicu.
La differenza, con rispetto parlando, c’è. Cappellacci, secondo molti osservatori, sarebbe stato un candidato forte. Mentre Cicu appare più debole.
Concludendo, un elemento sembra certo: senza la presenza in lista – come capolista – di un componente della famiglia Berlusconi, Forza Italia, nel collegio Sicilia-Sardegna si potrebbe accontentare di un solo seggio.
Una stima un po’ troppo al ribasso? Non esattamente. Perché una lista forte, oggi, sembra indispensabile a Forza Italia non tanto e non soltanto per non arrivare dietro la lista Nuovo centrodestra-Udc, ma per fronteggiare il Movimento 5 Stelle, che in Sicilia è in grande crescita. ma di questo il Barometro elettorale parlerà domani.