È caduto dentro un pozzetto dell’Enel dopo avere buttato la spazzatura. Protagonista un bambino di circa otto anni finito all’interno di un tombino che si trova proprio davanti a una rampa d’accesso dell’ex palazzo di cemento, a Librino. Stando alle testimonianze, raccolte sul posto da MeridioNews, il ragazzino era andato a buttare la spazzatura nei cassonetti posizionati a ridosso di viale Moncada e subito dopo si apprestava a fare rientro nell’immobile.
A soccorrerlo è stata una signora che si trovava a passare. Dopo averlo tirato fuori il bambino presentava delle escoriazioni e alcune ustioni a una gamba. Sul posto sono intervenuti gli operai dell’Enel che, almeno per il momento, hanno coperto il pozzetto con una tavola di legno. Dopo l’incidente sono in corso accertamenti per verificare possibili guasti e in via precauzionale tutta l’area è senza corrente elettrica. Il bambino è stato trasportato in ospedale mentre sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri.
Rabbia tra i residenti. Anche perché sono diversi i pozzetti abbandonati nell’area oltre al fatto che il palazzo è stato consegnato a 96 famiglie appena tre mesi fa dopo un lungo progetto di recupero edilizio. Nei giorni scorsi MeridioNews aveva pubblicato un reportage per raccontare come si vive nello stabile un tempo simbolo di abusivismo. «Le periferie continuano a essere nel degrado- spiega a MeridioNews il responsabile disagio abitativo Cgil Dario Gulisano, presente sul luogo – Quanto successo oggi è la dimostrazione di come sia pericoloso vivere in un quartiere abbandonato dalla politica e dalle istituzioni. Oggi è stata sfiorata una tragedia».
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